Massimiliano Robbiani interroga il Governo sul clima che si vive all'USSI
MENDRISIO - Che clima si respira nell'Ufficio del Sostegno Sociale e dell'inserimento (USSI)? Chi è a capo dei 70 collaboratori è in grado di farlo in modo adeguato?
Sono queste alcune delle domande portate avanti dal granconsigliere Massimiliano Robbiani (Lega) con un'interpellanza al Consiglio di Stato, in cui si interroga in primis sulla conduzione della Sezione.
«Chi conduce la Sezione» spiega Robbiani, necessita «tra le molte competenze soprattutto quella della gestione delle risorse umane, affinché i collaboratori si trovino a lavorare in un clima di comprensione, fiducia e armonia, che possa poi essere trasmesso anche all’utenza dello sportello, e garantire un servizio adeguato al cittadino, che è bene ricordare è finanziato da tutti noi».
«Mobbing, bossing?»
Un qualcosa che emerge essere lontano, leggendo le domande inoltrate da Robbiani al CdS, in cui si chiede ad esempio se corrisponde al vero che «parole come Mobbing e Bossing girano ormai da tempo tra le scrivanie dei collaboratori della Sezione del Sostegno sociale?» o che «ci sono stati dei dipendenti dell’USSI richiamati a rientrare anticipatamente dalle loro vacanze senza fondati motivi?» o ancora «che molti collaboratori della Sezione del Sostegno hanno lasciato il loro impiego, accettando addirittura di licenziarsi e/o di assumere funzioni più basse rispetto a quelle già occupate?».
Interrogando il Governo sulla formazione e sulla competenza di chi è al comando, Robbiani ha anche chiesto se «corrisponde al vero che il Consigliere di Stato Raffaele De Rosa è stato informato personalmente da diversi collaboratori dello stato di generale malessere all’interno dell’USSI?».
Il clima è tutt'altro che roseo? Parola al Consiglio di Stato.