Il PS commenta l'addio del vicepresidente del partito.
«Siamo rammaricati per l'inasprimento dei toni», così i copresidenti Laura Riget e Fabrizio Sirica.
BELLINZONA - «Prendiamo atto e ci dispiace. Ma le critiche sono ingiustificate». È questa, in buona sostanza, la reazione della direzione del Partito socialista ticinese alle dimissioni annunciate oggi dal vicepresidente Evaristo Roncelli.
L'addio è però definito «un gesto politicamente dovuto». «Non ha infatti senso», secondo i presidenti Laura Riget e Fabrizio Sirica, «ricoprire la carica di vicepresidente di un partito se non ci si identifica nel progetto che si sta cercando di costruire».
Le incomprensioni, si legge nella nota, sarebbero nate dalla scelta dei candidati in lizza per il Consiglio di Stato al posto di Manuele Bertoli.
«Il congresso è il luogo adatto per affrontare le discussioni sulle proposte politiche e per decidere in maniera trasparente e democratica sulle candidature per il Governo», continuano Sirica e Riget. «Esprimiamo quindi il nostro rammarico per l’inasprimento dei toni e le critiche ingiustificate sulle mancate possibilità di dibattito».
«Da parte nostra attendiamo serenamente il congresso e siamo fiduciosi che la base del partito confermi nuovamente questo progetto di alleanza rosso-verde e di rinnovamento, essenziale per affrontare i crescenti problemi del Cantone e le difficoltà della popolazione ticinese», si legge infine. «Nel frattempo abbiamo pubblicato la bozza di piattaforma di governo elaborata insieme a I Verdi, e esortiamo chi, all’interno del partito, non si riconoscesse appieno in queste rivendicazioni a inviare emendamenti, per un sano confronto sui temi».