Un'interrogazione del "verde" Marco Noi al Consiglio di Stato
LUGANO - «Da circa un anno la Diocesi di Lugano è retta da un Amministratore Apostolico esterno nella persona del Vescovo Alain De Raemy, ausiliare della Diocesi di Ginevra, Losanna e Friburgo. Sembrerebbe che questa situazione imporrebbe un congelamento delle attività alla gestione corrente. Il Consiglio di Stato, oltre ad aver ricevuto in visita l’Amministratore Apostolico, ha chiesto rendiconto
sul periodo di amministrazione apostolica e, in modo particolare, si è fatto spiegare in che cosa consista l’impossibilità di adottare cambiamenti in questo periodo di “interregno”?».
È uno dei quesiti che fanno parte dell'interrogazione al Consiglio di Stato presentata dal verde Marco Noi: che nell'atto parlamentare chiede anche «quali misure di vigilanza adotta abitualmente il Consiglio di Stato sulla Diocesi di Lugano e gli enti aggregati» e rileva che «in questi giorni l’Amministratore Apostolico ha inviato a tutto il clero una lettera dove sottolinea che nella fase attuale “nihil innovetur”, non si innova». L'esponente dei Verdi chiede al governo ticinese se «corrisponde al vero che lo stesso Amministratore Apostolico, contrariamente da quanto affermato nero su bianco, sta adottando provvedimenti con impegni di lunga durata (con valenza su svariati anni)» e qualora questa cosa venisse confermata «quali sono questi provvedimenti e per quale motivo ha adottato simili decisioni in questo periodo di interregno e che legittimità hanno questi provvedimenti».
Marco Noi punta il dito anche contro la mancata presa di posizione da parte del Consiglio di Stato riguardo la petizione indetta da alcuni cittadini sulla soppressione della clausola della cittadinanza ticinese in ordine alla nomina del capo della diocesi. «Per quale ragione il Consiglio di Stato non si è espresso?» scrive nella sua interrogazione. «Visto il particolare sistema organizzativo
ticinese, non si ritiene auspicabile che a capo della Diocesi di Lugano debba esserci un ecclesiastico con conoscenze solide della nostra realtà e delle nostre leggi»?
E poi il capitolo finanze: «Viene spesso riferito - scrive Noi - che la Diocesi è in sofferenza dal profilo finanziario: tenuto conto delle competenze proprie del governo cantonale attribuite dalla legge federale in materia di esecuzione degli enti pubblici, il Consiglio di Stato perché non ha proposto informalmente alla Diocesi una verifica da parte del controllo cantonale delle finanze (che è un servizio semi-indipendente)?».
L'esponente dei verdi vuole anche conoscere la lista dei luoghi di culto di cui «il Cantone è proprietario e se vi sono convenzioni tra le parti per la gestione ottimale degli stessi?».