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CANTONE«Il CdS ha un piano finanziario a fondo perso per la ricostruzione?»

09.07.24 - 15:43
Lo chiedono Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati, con un'interpellanza. Lumi sulle azioni di aiuto economico del governo
Foto TiPress
Fonte Tiziano Galeazzi
«Il CdS ha un piano finanziario a fondo perso per la ricostruzione?»
Lo chiedono Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati, con un'interpellanza. Lumi sulle azioni di aiuto economico del governo

BELLINZONA - «Dopo quanto è successo pochi giorni fa, laddove parte del Ticino è stato gravemente colpito non solo nel lutto della cittadinanza, ma anche nelle infrastrutture e edifici di ogni genere, i Comuni di Cevio e Lavizzara, così come i privati cittadini, si trovano e si troveranno in difficoltà nel ricostruire quanto distrutto e nel migliorare la sicurezza.
Non tutte le Amministrazioni locali hanno e avranno la capacità finanziaria per poter affrontare questi sforzi finanziari nel corso dei prossimi anni».

Così Tiziano Galeazzi e Roberta Soldati, deputati UDC in Gran Consiglio, che hanno presentato un'interpellanza per chiedere al Consiglio di Stato se «ha un piano d’intervento finanziario mirato (a fondo perso) che possa scattare per la ricostruzione e la messa in sicurezza delle infrastrutture di competenza comunale, patriziale e consorzi» e nel caso in cui non esistesse un piano finanziario mirato, i«ntende il Consiglio di Stato implementarlo?».

Diverse persone hanno assistito alla distruzione delle loro case - scrivono nella loro interpellanza - «e altre, dove apparentemente non sembrerebbero avere subito danni materiali, si vedranno magari classificare i loro immobili in zona di rischio a pericoli naturali (zona rossa). Chi si vedrà classificare la propria abitazione in zona rossa - specifica - subirà oltre il danno la beffa, poiché se una parte l’immobile subirà una forte diminuzione di valore, dall’altra il proprietario dovrà comunque fare fronte all’ammontare del mutuo rimasto invariato; oltre le conseguenze sul futuro valore assicurato».

Galeazzi e Soldati continuano sottolineando che «se correttamente, la Deputazione ticinese alle Camere Federali ha chiesto aiuto alla Confederazione, anche in Ticino, oltre agli aiuti immediati e ai contributi finanziari di prima urgenza, bisognerà pianificare nel medio e lungo periodo, interventi di ricostruzione. Quest’ultimi non dovranno essere posti a carico dei Comuni direttamente colpiti, così come della popolazione».

I fondi per la ricostruzione messi a disposizione da privati, da vari enti pubblici (Comuni e associazioni) e da molte aziende, «sono importanti - afferma - tuttavia la solidarietà non potrà coprire tutti i costi».

E fa presente che «i Comuni coinvolti avranno infatti bisogno di aiuti a fondo perso e magari in futuro anche di prestiti e linee di credito agevolate». Per questo chiede al Consiglio di Stato «se ha già in programma un piano di agevolazione con la propria Banca Cantonale, in caso di richiesta ufficiale da parte degli Enti comunali». Inoltre,
«fatti salvi eventuali risarcimenti da parte delle compagnie assicurative - chiedono - il Consiglio di Stato ha un piano d’intervento finanziario mirato (a fondo perso) che possa scattare per coprire la differenza fra l’eventuale costo effettivo e il risarcimento assicurativo per la ricostruzione e la messa in sicurezza delle infrastrutture e degli immobili di proprietà dei privati cittadini?».

Fra le altre cose, Galeazzi e Soldati vogliono anche conoscere se «il Consiglio di Stato ha un piano d’intervento finanziario mirato che possa scattare per agevolare il pagamento dei mutui ipotecari dei privati cittadini che si vedranno classificare la loro abitazione in zona a rischio di pericoli naturali? Nel caso in cui, non esistesse un piano finanziario mirato, intende il Consiglio di Stato implementarlo?»

















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