Alcune dichiarazioni di Sylvester Stallone sembrano non lasciare dubbi
LOS ANGELES - In questi tempi di pandemia alcuni fan di Sylvester Stallone sono tornati a parlare di "Demolition Man", il film del 1993 che dipinge la Los Angeles del 2032 (o meglio, San Angeles, megalopoli che ha inglobato le città vicine) come un luogo dove la violenza è bandita e tutto è tranquillo. Un po' come nella realtà odierna, a causa delle misure di distanziamento sociale.
Ecco che, sfruttando un momento dedicato da Sly alle domande e risposte ai fan su Instagram, scopriamo che il progetto di un sequel è in lavorazione. Il divo non ha voluto entrare nei dettagli, ma sembra che la fase delle discussioni preliminari sia già stata superata. «Penso che ci siamo. Ci stiamo lavorando proprio ora con la Warner Bros e sembra fantastico. Quindi sta per succedere».
Nel 1993 l'antagonista di Stallone era Wesley Snipes e nel cast c'era anche una Sandra Bullock che non era ancora diventata una rivelazione di Hollywood. Lo diresse Marco Brambilla e negli Usa incassò 58 milioni di dollari, convincendo a metà la critica. Nel tempo, però, "Demolition Man" si è creato uno zoccolo duro di fan che sicuramente non vedranno l'ora di vedere questo sequel.