Andrea Nava, Segretario cantonale PLR, Candidato al Municipio 2.4 e Consiglio comunale 2.38 di Lugano
LUGANO - Abitate a Lugano? Immaginatevi allora di uscire una mattina per andare al lavoro e di trovarvi di fronte una città composta unicamente da case di al massimo tre piani, ognuna con il suo bel giardino e con un impianto solare sul tetto. Avanguardistica come visione? Beh, è una di quelle scaturite dai 250 partecipanti al sondaggio voluto dal Municipio affinché esprimessero idee e progetti per la Locarno del futuro. Con un obiettivo: ottenere dall’Unicef (il fondo per l’infanzia delle Nazioni unite) la certificazione «Città amica dei bambini».
I bambini sono il nostro futuro. Tutti noi siamo dunque sollecitati a dare maggior peso al bene dell’infanzia a livello di politica comunale. I giovani saranno condotti a far emergere desideri e bisogni che riscontrano nel vivere la Città e a immaginare progetti che vorrebbero veder realizzati. Dare la parola ai bambini e ai giovani permetterebbe loro di partecipare in modo concreto ai cambiamenti e questo li farebbe crescere nella loro autonomia. L’ascolto dei bambini e ragazzi permetterebbe inoltre all’Autorità politica e all’Amministrazione di rendersi meglio conto dei loro bisogni e d'interpretare meglio il cambiamento. Per questo motivo, in caso di elezione porterei in Municipio la proposta di intensificare e dove possibile istituzionalizzare l’ascolto dei bambini e giovani nel prossimo futuro.
Sì, ma… concretamente? Tra fantasia e concretezza, chiederò di promuovere un laboratorio o un’officina del futuro con i bambini e gli adolescenti per discutere in che modo sarebbe possibile migliorare le loro condizioni di vita in Città. Da qui ne estrapoliamo un piano di azione che impegnerebbe il Municipio di Lugano a realizzare tutta una serie di misure: ad esempio la realizzazione di doposcuola di hip-hop e robotica, il coinvolgimento di allievi e docenti nella ristrutturazione delle sedi scolastiche o la valutazione di strategie e modalità per la raccolta di tutti i tipi di plastica. O ancora un progetto per rendere i quartieri uno spazio d’incontro e socializzazione intergenerazionale.
La definizione di un piano d’azione così diversificato sarebbe possibile solo grazie alla collaborazione e al coinvolgimento di tutti i servizi della città. Trascorso un quadriennio, per ottenere la riconferma della distinzione occorrerà poi dimostrare di aver messo in pratica le misure previste dal piano d’azione. Sarà dunque necessario fare nuovamente il punto della situazione, organizzare un laboratorio e formulare un nuovo piano d’azione. E così via. Per una Lugano, diversamente. Con un vero coinvolgimento partecipativo dei giovani.