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LUGANOCostruiamo un “Nuovo Noi” per una Lugano inclusiva e aperta

01.04.21 - 16:24
Tatjana Ibraimovic e Nasib Kucanin, candidati n. 26 e n. 28 lista 2 PLR al Consiglio comunale di Lugano
Tatjana Ibraimovic e Nasib Kucanin
Costruiamo un “Nuovo Noi” per una Lugano inclusiva e aperta
Tatjana Ibraimovic e Nasib Kucanin, candidati n. 26 e n. 28 lista 2 PLR al Consiglio comunale di Lugano

LUGANO -  

Lugano ha una popolazione molto variegata: per età, per stato sociale e anche per provenienza. Tra i residenti troviamo più di 120 nazionalità diverse. Infatti nelle scuole elementari dei quartieri più popolosi come Molino Nuovo, Pregassona e Viganello, vi è una consistente quota di bambini con passato migratorio. Questi bambini, assieme agli altri, crescono, studiano, socializzano e così formano la nostra società del futuro. Vogliamo vederli integrati, indipendentemente dallo stato sociale o dalla provenienza. Perché una società che punta sull’inclusione e integrazione, è una società che un domani potrà raccogliere i frutti di questa simbiosi di culture, vedute, orizzonti, pensieri e creare un’identità come promosso dal programma della Commissione federale della migrazione: un «Nuovo Noi». Perché un bambino ben integrato costituisce una ricchezza del nostro domani. 

Nella scuola tutti devono aver l’occasione di acquisire accanto alle conoscenze base, anche un senso civico e sociale, nonché le tradizioni, usi e costumi che valorizzano il nostro paese e che li porti ad interessarsi nella vita sociale dei propri dintorni. Tuttavia, molte volte le famiglie meno abbienti o con passato migratorio, sono escluse dalla possibilità di parteciparvi attivamente. Dobbiamo perciò sostenere maggiormente i progetti di integrazione e sostegno, come ad esempio l’Aiuto allo Studio. Un progetto, ora un centro, che offre lezioni gratuite per il recupero scolastico ai bambini delle scuole elementari a Molino Nuovo e Pregassona. Gli insegnanti sono tutti volontari e lo è pure il coordinatore. 

Dall’esperienza personale, posso testimoniare in prima persona l’importanza di un aiuto di questo genere. Arrivata in Svizzera scappando dalla guerra nei Balcani, ho avuto la fortuna di incontrare persone generose che mi hanno aiutata ad integrarmi. Ho quindi avuto il grande desiderio di frequentare, una volta finite le scuole medie, il Liceo cantonale. Mi mancavano però le conoscenze in tedesco e in francese, lingue che affrontavo per la prima volta. Nell’ultimo anno delle scuole medie, avrei dovuto ricuperare tre anni di tedesco e ben sette anni di francese. Ero determinata a farcela! E lo feci con l’aiuto della scuola e delle mie insegnanti che a titolo volontario, dopo la scuola, mi preparavano per gli esami d’ammissione al Liceo. 

Eccomi arrivata ora ad avere un titolo di dottorato di ricerca e a poter contraccambiare l’aiuto ricevuto con l’impegno per il bene della nostra città. L’auspicio è quello di veder fiorire TUTTI i nostri bambini con le proprie potenzialità, che un domani potranno mettere a disposizione e a beneficio della collettività.

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