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MASSAGNOIl lavoro dietro le quinte del servizio sociale di Massagno

07.04.21 - 11:10
Simona Rusconi, Candidata PPD al Municipio e al Consiglio Comunale
Simona Rusconi
Il lavoro dietro le quinte del servizio sociale di Massagno
Simona Rusconi, Candidata PPD al Municipio e al Consiglio Comunale

MASSAGNO - In un clima dove si fa gara a chi grida di più, a trovare il colpevole, soprattutto sotto elezioni, mi preme portare alla luce il capillare lavoro che viene portato avanti dai servizi sociali comunali e dalle numerose associazioni presenti a Massagno. Durante la pandemia si sono attivati in tempi brevissimi per organizzare la consegna della spesa agli anziani e le vaccinazioni per le persone della quarta età. In questi due esempi si è trattato di un lavoro in urgenza, anche se la parte più consistente dell’attività è un lavorio continuo e costante per trovare risposte efficaci per chi si rivolge allo sportello per svariati motivi economici, di salute, di disagio famigliare, di necessità di assistenza infermieristica, ecc.

Si tratta di un lavoro di rete, dove il servizio sociale prende contatto con una infinità di enti: servizi cantonali (assistenza, disoccupazione…), Pro Infirmis, Pro Senectute, Lega Cancro, associazioni caritatevoli (San Vincenzo per citarne una) e tante altre.

Detto altrimenti è un lavoro di intermediazione fra le istanze cantonali, il singolo cittadino e le associazioni. Un compito centrale, che per parecchio tempo è stato poco considerato e ancora oggi è sconosciuto ai più, ma che gioca e giocherà un ruolo fondamentale. Da una parte perché la pandemia farà sentire i suoi effetti nei prossimi anni e dall’altra perché stiamo assistendo a una trasformazione del sistema di protezione sociale. Infatti, dal 2007 in avanti i servizi cantonali hanno limitato il loro intervento, prendendo a carico unicamente i casi acuti. Di conseguenza, a pioggia, complici anche le misure di risparmio del Cantone, una parte sempre più consistente della popolazione fragile si è rivolta ai servizi sociali comunali. Quasi tutti i Comuni si stanno dotando dell’assistente sociale e addirittura è previsto l’obbligo di assunzione nelle misure di Ticino 2020. Un ambito in cui la presenza dell’assistente sociale sarà importante in futuro riguarda le ARP (autorità regionali di protezione, ex commissioni tutorie), enti amministrativi intercomunali che il Dipartimento delle Istituzioni vorrebbe cantonalizzare. Ambito delicatissimo, chiamato a proteggere le persone fragili, i minorenni e che attualmente è gestito da servizi costantemente in affanno, con una mole di lavoro in continuo aumento e con risorse sottodimensionate. La soluzione proposta dal Dipartimento si prefigge di professionalizzare il servizio, dotandolo di personale competente e risorse adeguate; tuttavia espone al rischio di perdere il legame con il territorio.

Quanto a me, intendo impegnarmi per potenziare e migliorare il servizio sociale del Comune, anche grazie alla mia esperienza ventennale di assistente sociale a Pro Senectute che mi ha formata e mi ha dato le competenze per leggere i bisogni delle persone e per districarmi nei complessi meccanismi burocratici.

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