di Valentina Mühlemann, candidata di Avanti con Movimento Ticino&Lavoro e Più Donne al Municipio e al Consiglio Comunale di Bellinzona
Come tutti gli altri candidati, anche noi di Avanti con Movimento Ticino&Lavoro e Più donne in data 22 gennaio abbiamo depositato presso la Cancelleria comunale di Bellinzona le nostre liste, al fine di poter presenziare alle elezioni del 14 aprile abbiamo raccolto le firme dei proponenti. Erano necessarie 30 sottoscrizioni, ne abbiamo presentate una settantina; in caso di stralcio di alcune di queste è necessaria una notifica al primo proponente. In data 26 gennaio sono state recapitate ben CINQUE raccomandate in cui figurava su ognuna l’annullamento di una sola firma e la motivazione.
I conti sono presto fatti: il Comune di Bellinzona ha speso per questa operazione circa 31 franchi, considerato che non saranno state recapitate solo al nostro movimento ci domandiamo a quanto corrisponda l’entità della spesa.
Mi sono informata presso gli altri candidati di altri comuni e ho appreso che tutti hanno ricevuto un’unica comunicazione, chi per e-mail e chi per lettera affrancata posta A.
Il Comune di Bellinzona non poteva fare lo stesso? Era necessario mandare 5 invii raccomandati?
A questi punti, mi viene da chiedermi se al posto di tagliare attività scolastiche fondamentali, quali il pattinaggio e la settimana bianca nelle scuole elementari, non si possa rivedere come si spendono i soldi dei cittadini e ottimizzare così l’impiego delle risorse finanziarie in maniera più oculata. Questo permetterebbe, ad esempio, di non sottrarre ai bambini momenti preziosissimi di formazione oppure di utilizzare i fondi per questioni prioritarie all’interno del Comune e dei suoi quartieri.
Comprendo che 30 franchi non cubano sul bilancio del Comune ma tante piccole spese di qua e di là, potrebbero fare una discreta differenza per le casse comunali.