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Resident Evil 7: non aprite quella casa

GAMESResident Evil 7: non aprite quella casa

02.02.17 - 06:00
Reinventare la più celebre saga horror dei games di punto in bianco? Capcom ci è riuscita e il risultato fa davvero accapponare la pelle, anche grazie alla VR
Resident Evil 7: non aprite quella casa
Reinventare la più celebre saga horror dei games di punto in bianco? Capcom ci è riuscita e il risultato fa davvero accapponare la pelle, anche grazie alla VR

KYOTO - Una casa infestata, poi un paesino, poi una cittadina, una regione e infine... il mondo. Un'escalation, quella della serie horror per eccellenza "Resident Evil", che allla fine gli ha giocato contro. Forse per inseguire il bombastico successo delle pellicole cinematografiche "made in Yovovich" (l'ultimo episodio, tra l'altro, è appena atterrato nelle sale) a un certo punto azione ed esplosioni hanno messo paura e angoscia in secondo piano.

Tutto da rifare - "Resident Evil 6", ultimo e non proprio fortunatissimo episodio della saga, di quei bei brividi alla base del tutto ne aveva proprio pochini. E così Capcom ha messo pausa al tutto e ha deciso di fare tabula rasa. "Resident Evil 7: Biohazard" è, di fatto, un reboot della serie per ambientazioni, meccaniche e intenzione. Koshi Nakanishi e il suo team con questo (ottimo) lavoro sfatano il mito del game designer giapponese chiuso su sé stesso e poco aperto alle influenze occidentali.

L'ispirazione è l'occidente - "RE7", infatti, tutto sembra fuorché un prodotto proveniente dal Sol Levante: partendo dalla scrittura fino (soprattuto) alle scelte ludiche. È un titolo che si gioca tutto in prima persona (novità assoluta) come altri recenti classiconi occidentali del videogame spaventoso come la serie "Insomnia" ma anche "Penumbra", "Alien: Isolation" e "Soma". Insomma, i ragazzi del team di sviluppo hanno studiato e si sono preparati (giocando) e il risultato ne giova, eccome.

Louisiana, terra di mostri -  Siamo nell'afoso e appiccicoso sud degli Stati Uniti, dopo tre anni di silenzio e dopo che l'avevamo ormai data per morta riecco apparire una traccia della nostra ex-moglie Mia: una richiesta d'aiuto. La pista conduce fino nella calda e assolata Louisiana in una magione abbandonata che scopriremo essere la casa di una folle e mostruosa famiglia: i Baker. Dopo essere entrati la grande sfida sarà uscirne... il più vivi possibile.

Non aprite quella casa - Per staccarsi completamente dall'estetica della serie, Nakanishi e i suoi decidono di lasciar perdere tutto il bagaglio degli episodi precedenti e cercare un'identità nuova. Ispirazione principale sono cinema e serie tv. Impossibile non notare richiami a pietre miliari come "Non aprite quella porta", "La casa" e pure un pizzico di "Blair Witch Project" e "The Ring". Dal lato televisivo invece impossibile non citare la prima stagione di "True detective", "Hannibal" e "American Horror Story". Il risultato convince e ne escono bene soprattutto i Baker, fra i cattivi più terrificanti, memorabili e riusciti degli ultimi tempi.

Sopravvivenza innanzitutto - Non farsi ammazzare in questa "casa degli orrori" non sarà affatto un gioco da ragazzi. Per riuscirci sarà necessario fare tesoro di ogni singolo proiettile, kit di pronto soccorso e risorsa disponibile e gestire al meglio il proprio inventario. Chi "frequenta" la saga sin dai tempi d'oro - e soprattutto dal primo episodio datato 1997 (sic) - capirà di che stiamo parlando. La carenza di mezzi non fa che amplificare l'effetto orrorifico e la tensione costante così come il sollievo di trovare una "zona sicura" dove recuperare le forze.

Che paura fa la VR - Su Playstation 4, "RE7" può essere giocato anche sfruttando la realtà virtuale di Playstation Vr. Il risultato è ottimo (soprattutto se avete una Pro) ed è chiaro che molte situazioni siano state pensate proprio con in mente questo aspetto. Insomma, potremmo essere di fronte a un modello da seguire nei prossimi anni. Avviso per i deboli di cuore: il tasso di "terrificanza" con il visore calato sulla testa aumenta in maniera esponenziale, e poi non dite che non vi avevamo avvertiti...

Un nuovo classico - Sono tutte rose (rosso sangue) e fiori? Praticamente sì. Unico neo da segnalare: i tempi di caricamento lunghissimi (soprattutto il primo) e il lieve rischio iniziale di nausea di una camera in prima persona un po' rigida (ma l'hanno pensata così perché fa più paura). In conclusione "Resident Evil 7" è un ottimo esempio di come si può riportare in auge una serie finita un po' alle ortiche e un ottimo titolo per iniziare l'annata 2017 che sarà ricca di roba interessante.

Resident Evil 7 è disponibile per Xbox One, Playstation 4 (versione provata) e Pc Windows.

VOTO: 9

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COMMENTI
 

KilBill65 7 anni fa su tio
Pare che Resident Evil 7 in Giappone non ha avuto il successo sperato, lo provano le scarse vendite!!.....
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