Musica come cura è il ciclo d'incontri promosso da IBSA Foundation for scientific research
LUGANO - Appuntamento per lunedì 7 novembre, alle 18:00 nell'Aula polivalente del Campus Est USI, per la terza lezione del corso universitario “Musica come cura”, dal titolo "Educazione musicale e sviluppo psico-cognitivo".
L’istruzione musicale precoce produce effetti funzionali e strutturali nel cervello dei bambini, soprattutto durante le fasi dello sviluppo. Ne parleranno Luisa Lopez, medico neurofisiopatologo della Casa di Cura Villa Immacolata e della Fondazione Mariani Milano, con Dawn Rose, ricercatrice senior Hochschule Luzern e Giacomo Simonetti, professore USI e primario pediatria Istituto pediatrico della Svizzera italiana.
L'incontro - Quando si parla dell’influenza della musica sullo sviluppo cognitivo, generalmente si parla di un mondo intero di sfaccettature che hanno quasi sempre una conclusione: la musica fa bene, come illustrerà la relatrice.
La letteratura scientifica ci dimostra che l’istruzione musicale precoce, produce effetti funzionali e strutturali nel cervello. Alcuni studi recenti mostrano che esiste un legame fra l’epoca di inizio dello studio della musica e l’aumento delle funzioni cerebrali.
Spesso i bambini sono esposti ad un ambiente arricchito da musiche di tutti i tipi, dai giochi sonori, ai jingle pubblicitari, alla musica ascoltate in famiglia. Così come per la propria lingua, la maggior parte delle persone sviluppa delle abilità musicali di base attraverso l’interazione con un ambiente musicale. Grazie alla semplice esposizione quotidiana alla musica e alle predisposizioni innate, durante le fasi dello sviluppo i bambini acquisiscono competenze musicali necessarie per accedere a un’eventuale educazione musicale formale successiva, finalizzata allo sviluppo di abilità più specifiche di livello esperto.
Questa forma di conoscenza musicale implicita rende gli ascoltatori di un brano musicale capaci di battere il tempo, cogliere le note sbagliate, ricordare e riprodurre canzoni e ritmi familiari e infine sentire le emozioni espresse dalla musica. Musica e linguaggio condividono aree funzionali e associative. Molte evidenze di tipo correlazionale suggeriscono un impatto positivo del training musicale, e fortunatamente iniziano a comparire nella letteratura scientifica anche revisioni sistematiche e metanalisi che potrebbero indicare relazioni causali fra musica e domini non musicali quali linguaggio, cognizione e funzioni esecutive. In conclusione potremmo immaginare la musica come uno dei costituenti della riserva cognitiva che sarà indispensabile avere in età adulta per arrivare ad un invecchiamento sano.
Prossimi incontri:
14.11 | Musicoterapia in ambito neuropsichiatrico infantile e psichiatrico
21.11 | Musica come compagna per il benessere nel corso della vita
28.11 | Musicoterapia per le demenze e la riabilitazione neurologica
05.12 | Musica e coesione sociale