Nulla da fare per la causa di una transgender e attivista che voleva l'introduzione del "genere X"
LONDRA - Niente passaporto neutro nel Regno Unito, la norma che impone d'indicare il proprio genere come maschile o femminile resta al momento legittima.
Lo hanno stabilito i giudici di una corte d'appello britannica, respingendo - come già aveva fatto a giugno in primo grado l'alta corte - un ricorso presentato da Christie Elan-Cane, transgender e attivista impegnata da anni su questo fronte.
Elan-Cane chiedeva di potersi identificare come appartenente a un terzo "genere X" sul documento, considerando l'attuale distinzione maschio-femmina come "intrinsecamente discriminatoria".
Ma le tesi dei suoi avvocati, secondo cui le regole in vigore tradizionalmente nel Regno sarebbero state in contrasto con le leggi fondamentali britanniche e le norme internazionali sui diritti umani, sono state respinte dalla corte.
Al contenzioso fa da sfondo una più generale polemica etica e politica sui diritti rivendicati dal mondo transgender nel Regno, non senza critiche da parte dei movimenti femministi.