Un programma mira al reinserimento della specie per migliorare l'habitat
LONDRA - Il bisonte potrebbe presto tornare nei pascoli selvaggi del Regno Unito. "Tornare" perché migliaia di anni fa la terra che sarebbe poi diventata la Gran Bretagna ne ospitava a migliaia.
Ora si sta cercando di riportare l'animale sull'isola, e per farlo è stato ricercato il parente più prossimo del "bisonte delle steppe", estintosi 10'000 anni fa.
Il progetto "Wilder Blean" ha l'obiettivo di liberare un piccolo branco di bisonti europei nei boschi vicino a Canterbury entro il 2022 (che si differenziano dai bisonti americani per il fatto che amano le foreste, e non le pianure).
Lo scopo è quello di trasformare la zona secondo le regole della natura, e senza l'intervento dell'uomo. «La sola gestione umana non è sufficiente per ricreare un tipo di habitat di cui necessitano alcune specie» si legge sul sito del progetto.
Ma perché proprio i bisonti? «Inserendo i giusti animali (chiamati "ingegneri dell'ecosistema") ci aspettiamo di vedere i boschi trasformati in luoghi più ricchi, anche a livello di specie. Per migliorare l'habitat in questione, sia per la fauna che per la flora, è necessario far arrivare più luce al suolo e nello stesso momento far aumentare la quantità di legno "morto". E nel bisonte è stato individuato l'animale perfetto a questo scopo». Si tratta del primo progetto di questo tipo nel Regno Unito, ma gli esperti sperano di poter utilizzare «la natura selvaggia» come catalizzatore in altre implicazione pratiche a breve. «Non si vuole tornare indietro nel tempo, ma semplicemente "inselvatichire" alcune zone».
La natura selvaggia riesce a far aumentare la fauna molto più velocemente di quanto riesca attualmente a fare l'uomo. «Può inoltre aiutare ad affrontare numerosi problemi, come i cambiamenti climatici, il degrado del suolo e le inondazioni».
Durante lo svolgimento del progetto verranno poi analizzati, attraverso numerosi strumenti, vari gruppi di specie, tra cui invertebrati, uccelli e mammiferi.