Mercati e cancellerie con il fiato sospeso, in vista dell'annuncio serale sui dazi da parte del presidente Usa
WASHINGTON - Quella di mercoledì è stata una giornata di attesa. Mai come nel caso odierno l'attenzione mondiale - sia quella dei mercati che a livello di cancellerie - è rimasta sospesa, con lo sguardo all'orologio e a un momento ben preciso: le 16 ora di Washington (le 22 in Svizzera). Ovvero l'ora nella quale Donald Trump dovrebbe illustrare dalla Casa Bianca il suo piano commerciale, comprendente la nuova ondata di dazi che potrebbero sconvolgere assetti e certezze globali.
Mercati deboli e in attesa
Sono, queste, ore di tesa quiete, nelle quali gli investitori hanno compiuto aggiustamenti dei portafogli - speculando su quelle che potrebbero essere le mosse del presidente statunitense. Si è registrata un'accelerazione delle vendite sul mercato azionario europeo, che ha coinvolto specialmente il settore farmaceutico. Questo non è sorprendente, ha spiegato la responsabile del settore finanziario e dei mercati presso Hargreaves Lansdown, Susannah Streeter: «Gli investitori sono sulle spine mentre il tempo scorre per quella che si prevede sarà la più grande ondata di tariffe sui partner commerciali degli Stati Uniti. È stato soprannominato "il giorno della liberazione" dal presidente Trump, ma è più simile a un giorno di intrappolamento, con più paesi destinati a essere invischiati in una rete di nuovi dazi».
Le Borse europee hanno reagito in maniera prevedibile: Francoforte e Zurigo sono state a lungo le peggiori, ma senza registrare crolli. Il franco svizzero è rimasto sostanzialmente stabile, mentre l'oro si è leggermente rafforzato, andando a sfiorare il massimo storico. Deboli gas naturale e greggio.
Trump ha intenzione di entrare a gamba tesa, con l'intenzione di riaffermare la supremazia economica statunitense - a scapito di tutte le altre realtà che operano in questo mondo globale interconnesso. «Saremo molto gentili» con i partner commerciali, ha spiegato Trump, mentre la portavoce della Casa Bianca ha sottolineato che «i dazi metteranno fine alle pratiche commerciali sleali».
Un "ricatto" per poi trattare?
Attaccare per poi cercare un compromesso: un modo di agire che sta caratterizzando la sua azione, sia in ambito politico che economico. L'agire di Trump «sarà negativo in tutto il mondo e la densità e la durata dell'impatto varieranno a seconda della portata, dei prodotti presi di mira, della durata, dell'esistenza o meno di negoziati» ha dichiarato Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea. I dazi potranno rivelarsi un'arma a doppio taglio, ha dichiarato nel corso di un'intervista a una radio irlandese. «Non dimentichiamo che molto spesso queste escalation tariffarie, che si rivelano dannose anche per chi le impone, portano a tavoli di negoziazione in cui le persone si siedono e discutono, per poi alla fine rimuovere alcune di queste barriere».
Trader e investitori restano poi in attesa di capire come reagiranno alcuni dei destinatari dei dazi, a partire da Unione europea e Canada. Il Regno Unito ha invitato alla calma e assicura che non reagirà in modo «istintivo» alle tariffe statunitensi. La linea maggioritaria sembra quella di evitare una guerra commerciale con Washington, ma non è per nulla detto che gli altri protagonisti di questa complicata partita seguiranno l'esempio di Londra.