I parenti delle vittime vivono con insofferenza la cerimonia: «Da mesi sentiamo parlare di "miracolo", siamo stanchi».
Alcuni di loro, però, ci saranno: «Tornare in quel posto è un modo per elaborare il lutto». Sull'evento grava la minaccia del maltempo: la città è in allerta gialla.
GENOVA - “Orgoglio”, “Miracolo, “Rinascita”: sono altisonanti e autocelebrative le parole che, su parte della stampa italiana, descrivono l’inaugurazione, prevista per oggi alle 18.30, del nuovo ponte sul Polcevera a Genova. Ma benché le autorità promettano una cerimonia sobria invece del «carnevale» temuto dai familiari delle vittime, questi ultimi continuano a guardare con insofferenza all’evento da 450 invitati.
«Sono preoccupata per questa giornata perché ho paura che alla fine ci sarà della festa», afferma la presidente del Comitato in ricordo delle vittime del Ponte Morandi, Egle Possetti, sentita dal Secolo XIX. «Tuttavia, spero ancora che la cerimonia sia sobria come è stato garantito e non solo per modo di dire», aggiunge.
La responsabile - che nel crollo ha perso sorella, cognato e due nipoti - sottolinea come i parenti delle vittime siano «stanchi per tutti questi mesi di preparazione all’inaugurazione»: «Abbiamo solo sentito parlare di progresso, di miracolo, di modello Genova», lamenta. «Siamo stanchi mentalmente e non vediamo l’ora che questa giornata sia finita. Dopo potremo vedere quanti sono quelli che hanno veramente voglia di giustizia e quanti avevano soltanto a cuore l’inaugurazione», conclude riferendosi ai processi in corso.
«Personalmente cercherò d'ignorare tutto quello che accade oggi tranne l’incontro con il presidente (della Repubblica, ndr)», le fa eco Giuseppe Altadonna, padre di Luigi, morto a 35 anni lasciando moglie e quattro figli. «Al resto, al ponte, non riesco nemmeno a pensare», continua.
All’inaugurazione i familiari delle 43 persone morte nel crollo del Ponte Morandi meno di due anni or sono non ci saranno come comitato. Incontreranno tuttavia privatamente il capo dello Stato, Sergio Mattarella, alle 17.15 in prefettura.
Il Secolo XIX ha però raccolto la testimonianza dei parenti di una vittima che, invece, parteciperanno alla celebrazione: «Sarò sul ponte insieme a mia madre per ripercorrere gli ultimi momenti di vita di mio fratello», racconta Emmanuel Henao Diaz, fratello di Henry, la cui vita è stata spezzata a 28 anni. «Ci sarò con mia madre, come ci sono alle udienze del processo - continua -. Le nostre vite sono state frantumate in mille pezzi, quella di mio fratello, quella di mia madre e la mia. Tornare in quel posto è un modo per elaborare il lutto».
Dopo aver inizialmente chiesto alle autorità di non leggere i nomi dei deceduti durante l’inaugurazione - «ci siamo accorti che attorno all’evento stava crescendo un carnevale», aveva spiegato Possetti - i familiari delle vittime hanno infine acconsentito al momento di ricordo all'inizio della cerimonia, che sarà seguito da un minuto di silenzio. Sia il capo dello Stato che il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, hanno del resto assicurato sobrietà: «Non c’è nulla da festeggiare, ma vanno celebrati il lavoro e l’impegno», ha affermato Toti.
L'inaugurazione del nuovo Ponte San Giorgio avrà inizio alle 18.30 alla presenza del presidente della Repubblica, della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e di un totale di 450 ospiti. Dopo la lettura dei nomi delle vittime del crollo del 14 agosto 2018 e il minuto di silenzio, parleranno il sindaco di Genova, Marco Bucci, il governatore Toti, l’architetto Renzo Piano, ideatore della struttura, e il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Seguiranno il taglio del nastro per mano delle autorità e la benedizione del viadotto da parte del nuovo arcivescovo di Genova, monsignor Marco Tasca, tra i suoni delle sirene delle navi. Prima e dopo l’evento risuoneranno l’Inno di Mameli e Crêuza de mä, anch’essa sorta di inno locale composto dal compianto artista genovese Fabrizio de André e interpretato da 18 artisti. Seguirà il passaggio delle Frecce tricolori, che dovrebbero salutare i presenti con i colori italiani e del capoluogo ligure.
“Dovrebbero” perché per Genova è prevista per tutta la giornata di oggi un’allerta idrogeologica gialla con forti rovesci e rischio di alluvione. Una meteo che, con il suo grigiore, non potrà che ricordare ancora più vividamente il piovoso giorno della tragedia.