Lo ha annunciato questa sera il premier Hassan Diab, dopo la crescente pressione legata all'esplosione a Beirut
BEIRUT - «Dichiaro oggi le dimissioni di questo governo», con queste parole – pronunciate dopo un'arringa amara e arrabbiata – il premier Hassan Diab, ha ufficialmente sciolto un già traballante Esecutivo.
È proprio di oggi in giornata, infatti, la notizia di un quarto ministro dimissionario dal suo gabinetto a seguito delle proteste per l'esplosione di Beirut e le accuse di inefficienza e corruzione.
Corruzione che è stata nominata proprio da Diab durante il suo discorso che ha parlato di «élite corrotte e bugiarde» che hanno «ostacolato il cambiamento» e che «sono più forti dello Stato stesso».
Un sistema oscuro che, sempre stando al premier, sarebbe il primo responsabile dell' esplosione dello scorso 4 agosto nella capitale – che è costata la vita a 200 persone, ne ha ferite 6'000 e devastato una parte importante della città – e che lui ha definito «un crimine».
Se da una parte l'uscita di scena del governo è stata salutata da una salva di fuochi d'artificio, dall'altra non sono mancate le polemiche per un discorso che per molti è stata una mancata ammissione di responsabilità.