Gli Accordi di Artemis nascono per coordinare il futuro dei viaggi spaziali dell'umanità
WASHINGTON - Otto nazioni hanno firmato un patto di esplorazione per gestire in modo pacifico l'insediamento umano sulla luna.
L'idea è quindi quella di prevenire possibili futuri conflitti tra le colonie umane che si svilupperanno sulla superficie lunare. Lo ha annunciato la NASA in un comunicato stampa.
Si tratta degli Accordi di Artemis, un successo dell'Agenzia spaziale statunitense che lavora per definire gli standard per la realizzazione di futuri insediamenti a lungo termine su suolo lunare.
Gli accordi, che prendono il nome dal programma lunare Artemis della NASA, si basano sul diritto spaziale internazionale esistente, stabilendo una serie di principi per coordinare l'esplorazione dello spazio tra le varie nazioni. Introduce inoltre delle "zone di sicurezza", che circonderanno le future basi lunari per prevenire conflitti tra gli Stati che vi operano, e per consentire alle società private di possedere le eventuali risorse lunari che vengono estratte.
I paesi coinvolti - al momento - sono gli Stati Uniti, l'Australia, il Canada, il Giappone, il Lussemburgo, l'Italia, il Regno Unito e gli Emirati Arabi Uniti. La firma degli accordi è giunta nel corso di una conferenza spaziale annuale che si è tenuta martedì, dopo mesi di colloqui.
«Quello che stiamo cercando di fare è stabilire norme di comportamento che ogni nazione possa accettare», ha spiegato alla stampa l'amministratore della NASA Jim Bridenstine. Gli accordi, per Bridenstine, sono inoltre coerenti con il trattato del 1967 che stabilisce che i corpi celesti sono esenti da rivendicazioni nazionali di proprietà.
«Vogliamo creare il più ampio e diversificato programma internazionale di esplorazione spaziale umana della storia», ha detto Bridenstine, per «un futuro sicuro, pacifico, e prospero nello spazio».
I principi degli Accordi di Artemis