La protesta è indirizzata al governo del Presidente Piñera
SANTIAGO DEL CILE - Incidenti fra manifestanti e forze dell'ordine, segnati da barricate, incendi e saccheggi, sono avvenuti ieri sera e durante la scorsa notte nel centro di Santiago del Cile, in un ennesimo venerdì di protesta contro il governo del presidente Sebastián Piñera.
Come in passato, il centro della manifestazione è stata la Plaza Baquedano, ribattezzata come 'Plaza Dignidad', dove molte centinaia di persone si sono riunite per chiedere le dimissioni del capo dello Stato e reclamare la liberazione delle persone arrestate durante l'anno di proteste sociali scoppiate nell'ottobre 2019.
Gli incidenti, hanno riferito i media cileni, si sono sviluppati a tratti con una tecnica di guerriglia urbana, con commando in azione in diversi punti del centro che hanno eretto barricate e lanciato bombe molotov e fuochi artificiali contro le forze dell'ordine, le quali hanno risposto con l'uso di sfollagente ed idranti.
Violenti scontri fra individui con il volto coperto e un reparto di 'carabineros' sono avvenuti anche davanti all'ingresso dell'Universidad de Chile, mentre immagini video hanno documentato vari episodi di vandalismo, fra cui il saccheggio di una agenzia della ScotiaBank e di una farmacia.
L'appello a scendere in piazza era stato diffuso ieri in giornata attraverso le reti sociali dalla cosiddetta 'Primera Línea Revolucionaria', il movimento che ha dato vita alle prime proteste contro il governo di un anno fa.