Comunque resta in vigore il divieto di spostamento tra regioni fino al 15 febbraio
ROMA - Una boccata d'ossigeno per l'Italia, che tornerà in gran parte gialla da lunedì - a un anno dai primi casi importati di Covid-19 -, a partire da Lombardia e Lazio, con il livello minimo di restrizioni previste.
Diventeranno arancioni la Sicilia e la Provincia autonoma di Bolzano, mentre Puglia, Sardegna e Umbria lo resteranno. Tutte le altre regioni e la Provincia autonoma di Trento saranno gialle e potranno innanzitutto riaprire bar e ristoranti a pranzo.
Sparirà il rosso dalla mappa del Paese; ci si potrà muovere all'interno delle regioni gialle, ma resterà in vigore il divieto di spostamento anche tra queste fino al 15 febbraio.
Il Comitato tecnico scientifico ha preso atto del miglioramento complessivo della situazione epidemiologica, che riguarda sia l'incidenza sia il tasso di riproduzione Rt.
Insomma sembrano aver avuto effetto le pressioni dei governatori delle Regioni per rendere più semplici i passaggi da una fascia all'altra.
Per il governatore della Lombardia Attilio Fontana il passaggio in giallo «credo sia un doveroso e giusto riconoscimento ai tanti sacrifici che i cittadini hanno compiuto in questi mesi e in queste settimane».
Con il ritorno in giallo di Lombardia e Piemonte non dovrebbe cambiare nulla per quanto riguarda gli spostamenti dalla Svizzera all'Italia per ragioni che non siano di lavoro, salute o necessità. Muoversi tra regioni (e quindi anche da e per l'estero) resta infatti al momento vietato fino al 15 febbraio. Fino al 5 marzo è inoltre previsto l'obbligo di test molecolare o antigenico negativo per l'ingresso in Italia.