Il Primo ministro, in visita dal padre, si è difeso: «Ho agito secondo le regole»
Molti cittadini, però, sono furenti: «Che vergogna di un leader»
CANBERRA - Un lockdown, e un viaggio per vedere la propria famiglia: due elementi che non sembrano poter avvenire, simultaneamente. Almeno, è così per milioni di cittadini australiani, che si ritrovano in uno stretto confinamento volto ad evitare la diffusione del Covid-19, e che non posso vedere i propri cari da diverse settimane.
Tuttavia, il Primo ministro australiano, Scott Morrison, è stato pizzicato mentre visitava la sua famiglia nel Nuovo Galles del Sud, lo scorso fine settimana. Per poi tornare nella capitale, Canberra, senza alcuna quarantena.
La reazione degli australiani non si è fatta attendere, e Morrison si è ben presto trovato in una bufera.
«Capisco che la gente sia frustrata, ma ho agito secondo le norme vigenti» ha commentato il premier all'emittente Sky News. Infatti, il ritorno sarebbe avvento «per affari ufficiali», e i politici «non sono tenuti alla quarantena di quattordici giorni».
Ciononostante, i numerosi australiani che domenica - era la festa del papà in Australia - si sono riuniti su entrambi i lati di una barriera in plastica eretta al confine tra Nuovo Galles del Sud e Queensland, per vedere i membri della famiglia, sono furenti.
«Esiste quindi una regola per tutti gli altri papà, separati dalle chiusure del confine, e una regola per il Primo ministro», si legge tra i commenti su Twitter, «Che vergogna di un leader».
Al momento, più della metà della popolazione australiana è in lockdown, a causa di focolai prolungati della variante Delta. In particolare, le rigide misure sono state rese necessarie dalla lenta campagna vaccinale: solo il 51% della popolazione ha almeno una dosa del vaccino.