La sostanza, se messa sul mercato, avrebbe fruttato ai narcotrafficanti 53 milioni di euro
ASUNCION - Per portare la coca in giro, il pacco poco sospetto è fondamentale. Per questo i narcotrafficanti hanno attaccato alle scatole contenenti la sostanza un adesivo con sopra delle criptovalute. A nulla è valso lo sforzo, l'imballaggio è comunque apparso ambiguo. Nell'ambito di un'operazione denominata Navis, gli agenti speciali del Segretariato nazionale antidroga (Senad) del Paraguay hanno sequestrato ieri circa 950 chilogrammi di cocaina nel dipartimento della Cordillera che dovevano essere inviati in Europa. Lo riferisce oggi il quotidiano Ultima Hora.
L'operazione, precisa il giornale, è avvenuta al termine di sette mesi d’indagine, ed ha portato all'arresto del boss dell'organizzazione dedita al narcotraffico. Si tratta di Fernando Enrique Balbuena Acuña, alias Riki, figlio di Elvis Ramón Balbuena, ex deputato al Parlamento nazionale.
Si è appreso che la banda raccoglieva lo stupefacente da diverse zone paraguaiane e la concentrava a Eusebio Ayala, da dove veniva preparata per essere imbarcata su navi dirette in Europa. I responsabili del Senad, che hanno arrestato anche un cittadino ucraino coinvolto nel traffico illecito, hanno precisato che se immessa sul mercato europeo la cocaina avrebbe fruttato circa 53 milioni di euro.