La riduzione del 15% proposta da Bruxelles è considerata «poco adatta». La Francia spinge per una soluzione coordinata
PARIGI - Alla vigilia del Consiglio Affari Energia, la Francia si dice contraria a un obiettivo uniforme Ue di taglio dei consumi di gas, dopo la proposta fatta dalla Commissione agli Stati membri per una riduzione del 15%.
«Non vogliamo introdurre obiettivi uniformi che non sarebbero adatti alla realtà di ognuno e che alla fine non avrebbero incidenza sulla nostra capacità di esportare gas dai nostri vicini», spiegano fonti vicine alla ministra della Transizione energetica, Agnès Pannier-Runacher.
La Francia, aggiungono le fonti, cerca un accordo che approvi il «principio di una riduzione coordinata di consumo di gas ma che tenga conto, al contempo, delle situazioni particolari di ogni Stato membro, in particolare, la nostra capacità di esportazione di gas».
Il piano presentato da Bruxelles - che deve ancora venire approvato dagli Stati membri - prevede che ogni Paese debba fare «tutto il possibile» per ridurre, tra agosto 2022 e marzo 2023 i consumi di gas di almeno 15% rispetto alla media degli ultimi cinque anni sullo stesso periodo. Al contempo, la Francia insiste tuttavia sull'imperativo di "solidarietà"; in particolare, rispetto alla Germania molto dipendente dal gas russo.