L'Oms invita ad adottare misure per ridurre al minimo la diffusione del vaiolo delle scimmie
GINEVRA - Il vaccino da solo non può fermare l'epidemia di vaiolo delle scimmie. «Chiediamo, per il momento, di adottare misure per ridurre questo rischio», per esempio «limitando i partner sessuali e le interazioni». È quanto ha affermato il direttore dell'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Hans Kluge.
Sebbene comincino a osservarsi casi di trasmissione domestica, «dobbiamo rispondere concentrandoci sulla modalità di trasmissione dominante (il contatto pelle a pelle durante gli incontri sessuali) e sui gruppi a più alto rischio», ha detto Kluge.
Dall'inizio dell'epidemia fino al 25 luglio in Europa sono stati segnalati 9'697 casi di vaiolo delle scimmie; quasi 2mila sono stati notificati negli ultimi sette giorni. Sono i dati che emergono dall'ultimo aggiornamento sull'andamento dell'epidemia elaborato congiuntamente dello European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) e dall'ufficio regionale per l'Europa dell'Organizzazione Mondiale della Sanità.
I casi, Paese per Paese
Tra i Paesi europei, la Spagna resta la più colpita con 3'151 casi. Seguono Germania (2'352), Francia (1'567), Paesi Bassi (712), Portogallo (588), Italia (407), Belgio (312), Svizzera (234 secondo i dati confermati in laboratorio dall'Ufficio federale della sanità, UFSP al 25 luglio), Austria (109), Svezia (79), Irlanda (69), Danimarca (59), Polonia (48), Norvegia (46), Ungheria (33), Slovenia (28), Grecia (24), Romania (20), Malta (17), Repubblica Ceca (16), Lussemburgo (16), Finlandia (13), Islanda (9), Croazia (8), Bulgaria (4), Estonia (4), Lettonia (3) e Slovacchia (3). Nell'ultima settimana il vaiolo delle scimmie è comparso in tre nuovi Paesi: Serbia con 5 casi e Bosnia-Erzegovina e Turchia con un caso ciascuno.