Dal 1 ottobre la circolazione è vietata alle vetture Euro 2 a benzina e Euro 4 e 5 a diesel.
MILANO - Il debutto non è stato dei migliori: gente infuriata, petizioni sui social, interrogazioni in consiglio comunale. Si scomoda anche la politica nazionale facendo scendere in campo i suoi leader, ma il sindaco Sala tira dritto: «Ascolto le opinioni di tutti, ma vado avanti per la mia strada».
Strada, anzi strade (quelle dell'immenso territorio recintato dall'area B, 129 chilometri quadrati, praticamente buona parte della superficie di Milano) dove dal 1 ottobre non possono più accedervi tutti quegli automobilisti (e sono tanti) che posseggono auto a benzina Euro 2 o diesel Euro 4 e 5: questo dal lunedì al venerdì dalle 7.30 alle 19.30. La misura mette di malumore anche quegli automobilisti ticinesi che raggiungono il capoluogo meneghino nelle ore interessate dal divieto.
A chi tenterà di violarlo, gli occhi elettronici delle telecamere che sovrastano i varchi sono pronti a immortalare gli accessi indebiti: una raccomandata in arrivo dal Comune di Milano potrebbe contenere un verbale di sanzione con un'ammenda che potrebbe oscillare tra i 163 e i 658 euro. Per i recidivi (entrare forzatamente due volte in due anni) scatta la sospensione della patente da 15 a 30 giorni.
Il divieto - per le categorie di veicoli interessate, si calcola siano 500mila i veicoli messi al bando da questa nuova misura - riguarderà anche quelle auto dotate di filtro antiparticolato (FAP).
Ma ad ogni nuova regola può esserci una deroga e ha un nome inglese: "Move-In". Si tratta di una sorta di "buono chilometri" annuale che consente la circolazione fino al settembre del prossimo anno. Palazzo Marino fa sapere che finora «hanno aderito 19.740 veicoli. Di questi, oltre 19 mila sono auto - 1.002 benzina Euro 2, 5.690 diesel Euro 4 e 12.439 diesel Euro 5 - e 609 furgoni diesel Euro 4».
Ma esiste anche un'altra chance: tra la data del primo accesso e il 30 settembre 2023 si potrà usufruire di 50 giorni di accesso anche non consecutivi.