Almeno un centinaio di statue moai sono state danneggiate dal fuoco che si presume sia stato causato dall'Uomo
ISOLA DI PASQUA - Divorata dalle fiamme, l'Isola di Pasqua ha subito danni irreparabili. Dallo scorso lunedì il fuoco ha distrutto 100 ettari di terreno, intaccando in diversi punti anche le caratteristiche statue del parco nazionale cileno, i moai.
Ad annunciarlo sono stati i curatori del parco stesso su Facebook. «La carenza di volontari a livello nazionale rende sempre più complesso, allo stato attuale, il controllo degli incendi che si sono generati negli scorsi giorni e che ieri hanno finito per interessare uno dei principali siti archeologici».
«Non un incidente» - Rapa Nui, questo il nome indigeno dell'Isola che ha riaperto al turismo lo scorso 5 agosto, vanta più di mille statue. E solo nella zona in cui l'incendio ha maggiormente colpito se ne trovano un centinaio. «I moai sono carbonizzati». Così il direttore della comunità incaricata della gestione e manutenzione del parco Ariki Tepano ha spiegato la situazione al Guardian. «Il danno è irreparabile»
Da parte sua il sindaco dell'isola Pedro Edmunds Paoa ritiene che l'incendio «non sia stato un incidente» perché «tutti i roghi sull'isola sono sempre stati causati da esseri umani». E lamenta il fatto che per quanti miliardi potranno mai essere investiti nelle riparazioni, «la rottura di una pietra originale ed emblematica non può essere riparata».