Dura critica e forte allarme per la «minaccia crescente» dettata dalla crisi climatica, ma troppo spesso sminuita
LONDRA - Un clima più caldo non porta benefici. È questo in sostanza il monito lanciato dal maggiore esperto di sanità pubblica del Regno Unito. Sicurezza alimentare a rischio, inondazioni e malattie trasmesse dalle zanzare sono infatti solo parte della minaccia crescente dettata dall'emergenza climatica.
Per vederne già gli effetti non è necessario andare molto lontano, né nello spazio, né nel tempo. Il forte caldo che ha caratterizzato l'estate confederata ha infatti portato a un eccesso di mortalità «insolitamente elevato», con 1'600 decessi in più rispetto alla media annuale. In Spagna le temperature anomale hanno portato al decesso di mille persone in una sola settimana. E nel Regno Unito il bilancio complessivo dell'estate mostra un'eccedenza di morti di 2'800 unità.
Solo un mese fa nella regione Marche, in Italia, una decina di persone ha perso la vita in seguito a un maltempo improvviso e di una portata imprevista: nel giro di poche ore è caduta la pioggia di sei mesi, causando un'importante inondazione. In una prima analisi effettuata da Il Meteo.it si parlava di «cambiamenti climatici in atto», «eredità della caldissima Estate 2022».
Interpellata dal Guardian, l'amministratrice delegata per l'Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito Jenny Harries afferma che «se morissero così tante persone in incidente aerei, la notizia farebbe le prime pagine». Nel Regno Unito, spiega, c'è una «minaccia significativa e crescente» per la salute delle persone.
«Esiste un malinteso comune sul fatto che un clima più caldo porti benefici netti alla salute grazie a degli inverni più miti. Ma l'emergenza climatica comporta un impatto sulla salute di portata molto ampia». Si prevede che entro il 2050 l'eccedenza di morti causata dai cambiamenti climatici possa triplicare.