Ecco i nomi di tutti i principali protagonisti del Qatargate, lo scandalo di corruzione che sta facendo tremare le istituzioni europee.
BRUXELLES - Al centro dello scandalo e delle accuse di corruzione c'è lui, PIER ANTONIO PANZERI, o il 'Panzer' come lo chiamava il suo staff meneghino durante le europee del 2019.
Il Panzer perché non era possibile fermarlo e metteva sul piatto decine di migliaia di voti «frutto di relazioni di una vita di politica e Camera del Lavoro a Milano». Proprio a casa Panzeri gli inquirenti belgi hanno trovato metà del bottino, 700 mila euro in contanti, che ha fatto esplodere lo scandalo del Qatargate. Le sue relazioni, che continuava a tessere con la sua Ong "Fight Impunity", sono ora sotto la lente degli inquirenti per capire come e se abbia influenzato a favore del Qatar le attività dell'Eurocamera.
L'altra metà del malloppo invece, nascosto in un trolley, era a casa della vicepresidente greca EVA KAILI, giovane deputata socialista del Pasok e un passato da presentatrice televisiva. Una «socialista atipica», la descrivono all'Eurocamera, «molto spostata a destra». Sulla sua nomina a vicepresidente infatti già a gennaio 2022 si erano sollevati molti dubbi: esponente di un partito che esprime una manciata di eurodeputati, la dirigenza di S&d fece molte pressioni per lei. «Perché?» si chiedono oggi i compagni di partito.
La connessione tra i due frontmen dello scandalo invece è FRANCESCO GIORGI, ex assistente del Panzer e compagno della Kaili. Molto attivo nell'Ong Fight Impunity, su di lui pesa l'accusa di essere il manovratore dietro le quinte dello scandalo e colui che ha messo in contatto Panzeri con Kaili che però, secondo la stampa belga, ha difeso nel suo interrogatorio sostenendo che non fosse a conoscenza dei soldi nella sua abitazione.
Proprio l'Ong è invece è la connessione con uno degli uomini più misteriosi dello scandalo, NICCOLO FIGÀ-TALAMANCA, ex avvocato della corte penale dell'Aja con un passato a New York e direttone dell'Ong 'No Justice Without Peace' che con Fight Impunity condivide la sede a Bruxelles. "Un avvocato severo", lo descrive un suo ex stagista ma per gli inquirenti belga invece nasconde qualcosa. È stato comunque rimesso in libertà vigilata con l'obbligo di braccialetto elettronico. Rilasciato invece LUCA VISENTINI, il super sindacalista di cui il ruolo in questa vicenda non è ancora chiaro. Il segretario generale della International Trade Union, amico e collega di Panzeri, era stato arrestato venerdì ma poi rilasciato dalle autorità. «Ho detto tutto quello che sapevo e sulla base dei chiarimenti mi hanno lasciato andare a casa».