Oggi l'ex vicepresidente del Parlamento europeo dovrà presentarsi davanti a un tribunale belga. L’avvocato: «Spero che la liberano presto»
BRUXELLES - Il giorno X è finalmente arrivato. Sale l’attesa per l’udienza a Bruxelles del caso di corruzione che ha scosso l’interno Parlamento europeo. L’ex vicepresidente Eva Kaili, in carcere dal 9 di dicembre assieme al compagno Francesco Giorgi, anche lui coinvolto nello scandalo, dovrà rispondere alle accuse di corruzione e attività di “lobbying illecite” in favore del Qatar e del Marocco. Oggi il tribunale dovrà decidere se estendere l’incarcerazione preventiva di Kaili.
L’avvocato, Mihalis Dimitrakopoulos, arrivato questa mattina in tribunale ha sottolineato ancora una volta l’innocenza della sua assistita. «Eva Kaili è innocente, non è mai stata corrotta. Spero che la liberino presto».
Ieri sera, sempre l’avvocato, aveva parlato alla stampa spiegando la sua strategia difensiva: «Abbiamo argomenti legali molto forti, siamo positivi». Dimitrakopoulos ha poi promesso di «combattere per lei davanti alla giustizia belga perché Kaili non è né una sospetta latitante, né ha la capacità di inquinare le prove». Dopo le confessioni del compagno Giorgi infatti Kaili «si è sentita tradita», secondo detta del suo avvocato. Kaili non era a conoscenza delle mazzette di denaro ritrovate nella sua abitazione.
«Abbiamo chiesto la scarcerazione con il braccialetto elettronico, ha una figlia da cui tornare, non vuole scappare. La decisione dei giudici sarà presa stasera tardi», ha concluso il suo avvocato Dimitrakopoulos.