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L'Unione Cristiano-Democratica ha importato una vittoria storica alle elezioni della camera legislativa di Berlino
BERLINO - Per la prima volta in 20 anni, l'Unione Cristiano-Democratica (Cdu) rimpiazza il partito socialista tedesco (Spd) alla testa dei risultati elettorali della camera legislativa della città di Berlino. Ora l'Unione pretende il diritto di formare l'esecutivo, nonostante la coalizione tra socialisti, verdi e il partito di Sinistra possieda la maggioranza dei seggi in parlamento e avrebbe, di regola, il compito di eleggere i rappresentanti del governo.
Un altro giro di giostra - Il popolo Berlinese ha dovuto ripresentarsi alle urne poiché le elezioni dello scorso ottobre erano state dichiarate «non conformi agli standard democratici». I risultati elettorali di alcuni distretti della capitale erano stati pubblicati nonostante molti cittadini si trovassero ancora alle urne intenti a votare. Questo era bastato per annullare le elezioni e indirne di nuove.
I risultati - Le analisi elettorali di Infratest hanno mostrato come i berlinesi - scontenti dei risultati ottenuti dalla coalizione semaforo (socialisti, partito democratico e verdi) - hanno punito i socialisti e premiato l'Unione. Un numero considerevole di voti è passato dal partito socialista, che è riuscito a malapena a distanziarsi dai verdi in termini di numero di voti (soltanto 151 in più), all'Unione, che dal 18% è passata al 28% dei voti.
Le analisi - Secondo alcuni analisti politici, il candidato di spicco dell'Unione Kay Wegner ha saputo mobilitare i sentimenti di paura e insicurezza in maniera più efficace di altri partiti. I disordini di capodanno, che hanno visto molti manifestanti scontrarsi con le forze dell'ordine, pompieri e ambulanze intenti a domare le fiamme e i disagi in città, avrebbero dato il pretesto a Wegner per imporre un'agenda politica improntata «sull'ordine e la sicurezza», il che gli avrebbe permesso d'importare una vittoria storica.
