La fuga di documenti del Pentagono fa luce sul piano segreto del presidente Al Sisi di fornire materiale bellico all'esercito russo.
IL CAIRO - Piani di guerra, carte, dettagli sulle truppe Nato e informazioni sensibili, la fuga di documenti top secret iniziata a inizio mese continua a mettere in imbarazzo il Pentagono e a condizionare la guerra in Ucraina. Il presidente Zelensky ha già annunciato di aver modificato una parte dei piani di guerra proprio a causa della disattenzione della Casa Bianca.
Un’imprudenza che potrebbe influire anche sulle relazioni internazionali con Paesi che fino a questo momento si pensava non fossero parte integrante del conflitto scatenato da Mosca. Il Washington Post parla di un documento top secret, pubblicato tra febbraio e marzo su Discord, una piattaforma statunitense di VoIP, che annuncia il piano segreto del presidente egiziano Abdel Fatah Al Sisi per produrre 40mila missili destinati alla Russia. Un piano, secondo quanto si legge sul quotidiano americano, che il Cairo ha cercato di tenere nell’ombra per «evitare problemi con l’Occidente». Nel documento vengono citate diverse conversazioni tra Al Sisi e alti funzionari militari egiziani che discutono sull'ipotesi di fornire Mosca anche proiettili di artiglieria e polvere da sparo.
In Medio Oriente, Al Sisi rappresenta uno degli alleati più stretti della Casa Bianca. La sinergia tra il Cairo e Washington data da anni e ha permesso allo stesso presidente egiziano di beneficiare di ingenti aiuti statali. La guerra in Ucraina e le complicazioni delle esportazioni di grano hanno però messo in ginocchio la già fragile economia dell’Egitto, il maggiore importatore di grano al mondo. È stata la dipendenza dal grano ucraino e russo a spingere Al Sisi a valutare l'ipotesi di compiacere Putin con 40mila missili?
A gettare acqua sul fuoco ci ha pensato l'ambasciatore egiziano a Washington Ahmed Abu Zeid, portavoce del Ministero degli Esteri del governo di Al-Sisi. «La posizione dell'Egitto fin dall'inizio si è basata sul non coinvolgimento nella crisi in Ucraina e sull'impegno a mantenere una distanza equa da entrambe le parti, affermando al contempo il sostegno dell'Egitto alla Carta delle Nazioni Unite e al diritto internazionale nelle risoluzioni dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite».
«Continuiamo a sollecitare entrambe le parti a cessare le ostilità e a raggiungere una soluzione politica attraverso i negoziati», ha concluso Zeid. Un funzionario del governo degli Stati Uniti, che ha parlato a condizione di anonimato per non fornire informazioni riservate, ha dichiarato: «Non siamo a conoscenza dell'esecuzione di quel piano», riferendosi all'iniziativa di esportazione dei razzi. «Non abbiamo prove che ciò sia avvenuto».