Un rapporto di Safeguard Defenders denuncia i divieti, sempre più frequenti, che Pechino impone ai suoi residenti. Stranieri compresi
PECHINO - Il governo di Pechino impedisce sempre più spesso ai residenti, inclusi i dirigenti stranieri, di lasciare il Paese: è quanto emerge da un rapporto della ong per la difesa dei diritti umani Safeguard Defenders e da un'analisi dell'agenzia di stampa Reuters pubblicata sul suo sito.
Secondo Safeguard Defenders, decine di cittadini cinesi e stranieri non possono uscire dalla Cina, mentre l'analisi della Reuters rivela un'impennata di cause negli ultimi anni legate a questi divieti.
I gruppi di pressione delle imprese straniere esprimono preoccupazione per questa tendenza, sottolineando che è in aperto contrasto con il messaggio ufficiale delle autorità, secondo cui la Cina è aperta agli affari dopo tre anni di strette restrizioni imposte dal Covid-19.
«Da quando (il presidente, ndr) Xi Jinping è salito al potere nel 2012, la Cina ha ampliato il panorama legale dei divieti di uscita e li ha utilizzati sempre più spesso, a volte al di fuori di ogni giustificazione legale», si legge nel rapporto di Safeguard Defenders. La ong stima che siano «decine di migliaia» i cittadini cinesi a cui viene vietato di lasciare il Paese. Il gruppo cita anche un documento accademico del 2022 che ha rilevato 128 casi di divieto per gli stranieri tra il 1995 e il 2019, tra cui 29 americani e 44 canadesi.
Allo stesso tempo, dall'analisi della Reuters dei dati della Corte suprema cinese è emerso un aumento di otto volte dei casi in cui si parla di divieti tra il 2016 e il 2022.