VATICANO - «Un saluto speciale va alle nuove guardie svizzere, ai loro familiari, amici, alle autorità elvetiche che hanno preso parte ai festeggiamenti di questo benemerito Corpo», ha detto Papa Francesco al Regina Caeli in Piazza San Pietro, all'indomani del giuramento di 23 nuovi alabardieri della Guardia Svizzera Pontificia. «Un applauso alle guardie, tutti!», ha quindi aggiunto.
L'evento, tenutosi ieri pomeriggio in Vaticano, si è svolto in un clima austero e nel contempo di festa, con la presenza delle famiglie giunte dalla Svizzera. Le guardie indossavano la "Gran Gala", l'uniforme comprensiva di armatura, che viene indossata per la benedizione papale "Urbi et Orbi", a Natale e Pasqua.
Era presente una delegazione elvetica, guidata dalla vice presidente della Confederazione Viola Amherd, dal presidente del Consiglio nazionale Martin Candinas (Centro/GR) e dalla presidente del Consiglio degli Stati Brigitte Häberli-Koller (Centro/TG).
Sul posto anche il comandante dell'esercito, Thomas Süssli, e il presidente della Conferenza episcopale monsignor Felix Gmür, vescovo di Basilea. La delegazione del Cantone ospite di quest'anno, Argovia, era guidata dal presidente del Consiglio di Stato Jean-Pierre Gallati.
Ogni anno, le nuove guardie prestano giuramento in occasione dell'anniversario del sacco di Roma, 6 maggio 1527, quando 189 guardie svizzere, di cui 147 che restarono uccise, difesero Papa Clemente VII contro i lanzichenecchi arruolati nell'esercito di Carlo V.