Se approvate, nel mirino finirebbero sette aziende cinesi che negli ultimi due anni hanno vendute attrezzature e armamenti alla Russia
BRUXELLES - Bruxelles ha proposto di sanzionare le società cinesi per il sostegno accordato alla macchina da guerra russa, per la prima volta dall'inizio dell'aggressione dell'Ucraina. Lo riporta il Financial Times, secondo cui la mossa irriterebbe Pechino, ansiosa di impedire che l'Ue si schieri con Washington nella lotta per l'influenza globale.
Sette aziende cinesi, in particolare, sono finite nel mirino per la vendita di attrezzature utilizzabili negli armamenti e, di conseguenza, nell'elenco di un pacchetto di sanzioni che sarà discusso dai Paesi Ue in settimana. Alcune società sono già state colpite da misure ad hoc Usa.
Bruxelles ha finora evitato di prendere di mira la Cina, sostenendo che nessuna prova ha dimostrato che stesse fornendo direttamente armi a Mosca. Nell'elenco delle sanzioni, che richiede l'approvazione unanime dei 27 Stati prima delle loro applicazioni, ci sono le cinesi 3HC Semiconductors e King-Pai Technology, già sottoposte a sanzioni dagli Stati Uniti. Mentre due società con sede a Hong Kong, sempre nell'elenco dell'Unione europea, sono già state colpite dal Tesoro americano: Sinno Electronics e Sigma Technology.
La proposta di sanzioni della Commissione europea, secondo il Financial Times, afferma in particolare che, «in considerazione del ruolo chiave abilitante dei componenti elettronici per l'uso da parte del complesso militare e industriale della Russia per sostenere la guerra di aggressione contro l'Ucraina, è opportuno includere anche alcune altre entità nei Paesi terzi coinvolti nell'elusione delle restrizioni commerciali». Le misure dovrebbero colpire anche «alcune entità russe coinvolte nello sviluppo, produzione e fornitura di componenti elettronici per il complesso militare e industriale della Russia».