Il premier del Niger, teatro di un colpo di Stato, ha chiesto una soluzione per evitare un «disastro»
NIAMEY - Le «sanzioni» contro il Niger, teatro di un golpe, «faranno molto male» al Paese. Ne è convinto il primo ministro nigerino Ouhoumoudou Mahamadou, che ha chiesto una soluzione per questo Paese dipendente dagli aiuti esteri, in un'intervista concessa oggi a France 24.
La Comunità economica degli Stati dell'Africa occidentale (Ecowas) ha ordinato un blocco economico del Niger, decidendo la sospensione «immediata» di «tutte le transazioni commerciali e finanziarie». «Le sanzioni colpiranno molto gravemente il nostro Paese», ha sottolineato Mahamadou. «Conosco la fragilità del Niger», ha poi detto il primo ministro, aggiungendo che il suo «è un Paese che non potrà resistere a questo tipo di sanzioni. Economicamente, sarà un disastro».
Gli Stati Uniti «sostengono l'Ecowas nel difendere l'ordine costituzionale in Niger. Il governo legittimo e democraticamente eletto deve essere immediatamente reintegrato». Lo afferma il segretario di Stato americano Antony Blinken.
«L'Ue sostiene tutte le misure adottate da Ecowas come reazione al colpo di Stato avvenuto in Niger e le appoggerà rapidamente e con decisione». Così in un tweet l'Alto rappresentante Ue Josep Borrell esprime la posizione dell'Unione rispetto alle decisioni prese in merito alla situazione in Niger dall'organizzazione che rappresenta 15 Paesi dell'Africa occidentale. «È importante che la volontà popolare espressa attraverso le elezioni - ha aggiunto Borrell - venga rispettata».