«Da metà ottobre sono stati segnalati 33'551 casi di diarrea», denuncia l'Oms
GINEVRA - L'Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha messo in guardia sulla rapida diffusione delle malattie infettive nella Striscia di Gaza.
La mancanza di carburante ha portato alla chiusura degli impianti di desalinizzazione, aumentando significativamente il rischio di infezioni batteriche, come la diarrea, che si diffondono dal momento che le persone consumano acqua contaminata - segnala l'Agenzia dell'Onu in una nota ripresa dal Guardian - e ha inoltre interrotto tutta la raccolta dei rifiuti solidi, creando un ambiente favorevole alla rapida e diffusa proliferazione di insetti e roditori che possono trasportare malattie.
«Da metà ottobre a Gaza sono stati segnalati 33'551 casi di diarrea, dei quali oltre la metà riguardava bambini sotto i cinque anni. La media prima della guerra in quella fascia di età era di 2'000 casi», rileva l'Agenzia dell'Onu per la salute. «La situazione è particolarmente preoccupante per i quasi 1,5 milioni di sfollati presenti in tutta Gaza, in particolare per coloro che vivono in rifugi gravemente sovraffollati con scarso accesso a strutture igieniche e acqua potabile», condizione che aumenta il rischio di trasmissione di malattie infettive.
«Si registrano poi 8'900 casi di scabbia e pidocchi, 1'005 casi di varicella, 12'635 casi di eruzioni cutanee e sono stati segnalati anche 54'866 casi di infezioni delle vie respiratorie superiori», elenca l'Oms.