Lo dimostra uno studio. Gli occhi diventano quindo una «potenziale fonte di contagio»
Rna del virus è stato rilevato nelle acque di scarico di Roma e Milano
ROMA - Il nuovo coronavirus è attivo anche nelle secrezioni oculari, ovvero nelle lacrime, dei pazienti positivi. Lo dimostra uno studio pubblicato su Annals of Internal Medicine dai ricercatori dell'Istituto Spallanzani di Roma.
Partendo da un tampone oculare, hanno isolato il virus dimostrando che esso è in grado di replicarsi anche nelle congiuntive. La ricerca, affermano, dimostra che gli occhi non sono solo una delle porte di ingresso del virus nell'organismo, ma anche una «potenziale fonte di contagio».
Rna nelle acque di scarico - Uno studio dell'Istituto superiore di sanità (Iss) italiano ha rilevato la presenza di RNA del nuovo coronavirus nelle acque di scarico di Roma e Milano. Il ritrovamento non rappresenta «alcun rischio per la salute umana», ma «il risultato rafforza le prospettive di usare il controllo delle acque in fognatura dei centri urbani come strumento per rilevare precocemente la presenza d'infezioni nella popolazione».
Nella fase 2, di deconfinamento, la sorveglianza «potrà essere utilizzata per monitorare». Il risultato, per il presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, «potrebbe essere d'aiuto nel controllo della pandemia».