Proseguono i combattimenti nel Nagorno-Karabakh
EREVAN - Proseguono i combattimenti tra Armenia e Azerbaigian. Almeno 32 separatisti armeni sono stati uccisi, secondo una nota ufficiale.
Almeno 15 soldati separatisti della regione del Nagorno-Karabakh sono stati uccisi oggi nei combattimenti con l'Azerbaigian, ha riferito questa mattina il ministero della difesa della provincia secessionista sostenuta dall'Armenia. Questo porta a 32 il totale dei soldati uccisi dall'inizio dei combattimenti, ieri mattina.
Secondo quanto comunicato, sono morti anche cinque civili azerbaigiani e due civili armeni del Karabakh, portando il bilancio ufficiale delle vittime a 39. L'Azerbaigian non ha dato notizie sulle sue perdite militari.
L'Iran chiede un cessate il fuoco - Il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif ha invitato i suoi omologhi di Azerbaigian e Armenia, Jeyhun Bayramov e Zohrab Mnatsakanyan, a impegnarsi per un cessate il fuoco in Nagorno-Karabakh.
In due distinte telefonate avvenute nelle scorse ore, riferisce l'agenzia Tasnim, il capo della diplomazia di Teheran ha chiesto ai colleghi di esercitare moderazione e porre fine alle nuove ostilità, esprimendo preoccupazione per l'escalation di tensione. «L'Iran è pronto a impiegare tutte le sue capacità per riportare la pace e la calma», ha dichiarato Zarif.
4000 miliziani turchi in Azerbaigian - In seguito all'escalation del conflitto sul Nagorno-Karabakh la Turchia ha trasferito circa 4000 miliziani dai distretti settentrionali della Siria all'Azerbaigian. Lo ha detto l'ambasciatore armeno in Russia Vardan Toghanyan.
«Sono mercenari. L'intelligence militare ha ripetutamente dichiarato che sono arrivati all'aeroporto Naxcivan dell'Azerbaigian su voli charter. Si tratta di circa 4000 miliziani provenienti dai territori della Siria settentrionale occupati dalla Turchia», ha detto Toghanyan alla stazione radio Ekho Moskvy. Lo riporta Interfax.