La singolare storia di un escursionista 45enne americano smarritosi durante un'uscita a ridosso dei 4'000 metri
SEATTLE - Ha abbracciato la passione dell'escursionismo per uscire da una fase della sua vita oscura e tribolata: «Avevo uno stile di vita malsano, stavo sempre male e spesso abusavo di droghe. Le camminate mi hanno cambiato completamente», ha raccontato al Seattle Times Michel Knapinski, 45enne americano che è recentemente ritornato da una gita di quelle che in pochi possono dire di aver fatto, quella verso l'aldilà.
Knapinski, infatti, si è perso lo scorso fine settimana durante un'uscita nel parco nazionale a ridosso del Monte Rainier (vetta a 4'392 metri) poco distante a Seattle, nello Stato di Washington.
È stato recuperato dai soccorsi ma troppo tardi, il suo cuore - infatti - si è spento a causa dell'ipotermia proprio all'arrivo in ospedale: «È morto, appena entrato nel pronto soccorso», conferma la dottoressa che lo ha preso in cura.
Dopo un tentativo di rianimazione è stato collegato a un'unità di Ossigenazione Extracorporea a Membrana (ECMO), che gli ha mano a mano depurato il sangue dall'anidride carbonica. Dopo 45 minuti, il suo cuore ha ripreso a battere.
Due giorni dopo, il risveglio: «Piangeva lui, piangevano i suoi famigliari e amici, ed è venuto da piangere un po' anche a me», racconta una delle infermiere.
L'uomo, attualmente ancora in fase di recupero, ha solo parole d'elogio per il team dell'ospedale: «Hanno davvero fatto un gran diamine di lavoro per tenermi in vita».
Quel cuore ritornato a battere dopo sei ore
Il freddo, sì, uccide ma può anche avere un effetto protettivo per il corpo in alcune rare circostanze. Questo, infatti, sebbene ne ostacoli il funzionamento fa lo stesso anche con il deterioramento degli organi. Come riportato sempre dalla BBC, una donna smarritasi nei Pirenei lo scorso inverno è ritornata in vita 6 ore dopo essere stata dichiarata clinicamente morta.