In un primo momento la polizia aveva parlato di cinque decessi
DODOMA - È molto più grave di quello che si pensava il bilancio delle vittime della calca al funerale del presidente della Tanzania John Magufuli, lo scorso 21 marzo. Inizialmente le autorità avevano parlato di cinque morti, ma ora la cifra è stata corretta a 45.
Vittime della calca - Lo ha dichiarato il comandante della polizia regionale di Dar es Salaam Lazaro Mambosasa all'agenzia stampa Afp. «C'erano molte persone che volevano entrare nello stadio, e alcuni non erano pazienti. Hanno cercato di entrare con la forza e questo ha provocato una fuga precipitosa. 45 sono morti nell'incidente». Ci sono state anche diverse dozzine di feriti, che per la maggior parte sono già stati dimessi dall'ospedale, ha spiegato Mambosasa.
Come detto, in precedenza si pensava che all'Uhuru Stadium - nel secondo giorno di commemorazione per la scomparsa di Magufuli - ci fossero stati cinque morti, una donna e quattro bambini. Le vittime sono decedute per schiacciamento e soffocamento. Mambosasa ha aggiunto che cinque morti facevano parte della stessa famiglia.
Il corteo nel paese - Il feretro di Magufuli ha percorso la Tanzania per una settimana prima della sepoltura nel villaggio dei suoi antenati a Chato, nel nord-ovest del paese, avvenuta lo scorso 26 marzo. Centinaia di migliaia di persone hanno reso omaggio a Dar es Salaam, Dodoma, Zanzibar, Mwanza e Geita. Il corteo militare è stato ovunque accolto da lanci di fiori e cittadini in lacrime. Samia Suluh Hassan, la vice di Magufuli e nuova presidente (la prima donna) della Tanzania, è stata la prima a sfilare davanti alla bara avvolta nella bandiera nazionale.
Le voci sulla morte e il negazionismo del Covid - L'annuncio della morte di John Magufuli è stato dato dal governo lo scorso 17 marzo. Da almeno tre settimane il leader era sparito dalla scena nazionale e ciò aveva alimentato le voci su una sua malattia. Ufficialmente il decesso è avvenuto a causa di un problema cardiaco, ma l'opposizione è convinta che Magufuli sia morto a causa del Covid-19.
Una delle eredità del defunto presidente è il negazionismo della pandemia: la Tanzania rifiuta di fornire dati alle autorità sanitarie internazionali, sostenendo che, grazie alla protezione di Dio, il paese è libero dal coronavirus.