La festa nazionale per l'indipendenza si è trasformata in un evento politico, in un paese diviso fra due estremi
SAN PAOLO - Si sono presentati in migliaia, con bandiere e magliette giallo oro a Brasilia davanti alla Corte Suprema e al Congresso brasiliano.
Un vero fiume di folla, per la festa dell'Indipendenza di questo martedì, che Jair Bolsonaro è riuscito a utilizzare per mettere sotto pressione le camere che stanno attivamente ostacolando l'iter di alcune sue riforme.
Una folla inneggiante alla libertà, ma - nei casi più estremi - anche al golpe armato che è stata arginata da un cordone di polizia.
Se da una parte c'è chi non nasconde la preoccupazione per una possibile deriva autoritaria nel Paese, secondo l'opposizione - guidata dall'ex-presidente Lula - il potere di Bolsonaro sarebbe agli sgoccioli e quella di martedì non sarebbe altro che «un'illusione».
Una tesi, questa, solo parzialmente confermata dai sondaggi che vedono avanti il candidato socialista di 9 punti rispetto all'attuale presidente. Insomma, uno svantaggio ma non sostanziale e che mostra un paese fondamentalmente diviso in due.
Le elezioni presidenziali brasiliane, lo ricordiamo, si terranno nel 2022.