L'assistente alla regia, che ha gridato "cold gun", ha ammesso di non aver controllato tutti i colpi nella pistola
SANTA FAE - La procuratrice distrettuale del Nuovo Messico Mary Carmack-Altwies, che si sta occupando dell'incidente fatale avvenuto sul set di "Rust", ha affermato che potrebbero essere presentate delle accuse penali. «Tutte le opzioni sono sul tavolo» ha dichiarato. «Nessuno è stato escluso a questo punto» delle indagini. Fino a 100 persone erano presenti il giorno in cui l'attore Alec Baldwin ha accidentalmente sparato con una pistola, uccidendo la direttrice della fotografia Halyna Hutchins e ferendo il regista Joel Souza.
Presentando i risultati iniziali, lo sceriffo della contea di Sante Fe Adan Mendoza ha dichiarato che c'era «un po' di autocompiacimento« riguarda alla sicurezza sul set. Una prova fondamentale è il proiettile estratto dalla spalla di Souza. «Sospettiamo che siano stati trovati altri proiettili vivi sul set. Decideremo come sono arrivati lì, perché erano lì, perché non avrebbero dovuto essere lì».
Gli inquirenti hanno recuperato 600 elementi di prova, tra cui tre armi da fuoco e 500 proiettili. «Penso che i fatti siano chiari» ha aggiunto Mendoza: «un'arma è stata consegnata al signor Baldwin. L'arma era funzionante e ha sparato un proiettile reale, uccidendo la signora Hutchins e ferendo il signor Souza». Lo sceriffo ha poi confermato che la pistola, prima che fosse data a Baldwin, era stata manipolata dall'armiere del film Hannah Gutierrez-Reed e dall'assistente alla regia Dave Halls.
Quest'ultimo, secondo un documento del tribunale reso noto mercoledì, ha dichiarato agli investigatori di non aver controllato tutti i colpi nella pistola prima di consegnarla alla star. È stato lui, come è noto, a gridare "cold gun", credendo che l'arma fosse sicura. Gutierrez-Reed, da parte sua, ha spiegato che le armi erano state messe al sicuro poco prima della scena della sparatoria, ma così non era stato per le munizioni.