Per lui l'accusa chiede 300 mesi di carcere, l'ex-agente sta già scontando 22 anni e mezzo per omicidio
MINNEAPOLIS - Derek Chauvin, l'ex-agente di polizia, in carcere per l'omicidio di George Floyd si è dichiarato colpevole oggi in un secondo procedimento penale nei suoi confronti. Il capo d'imputazione è violazione, duplice, dei diritti civili di Floyd.
L'assunzione colpevolezza da parte di Chauvin - frutto di un accordo fra le parti - fa cadere delle accuse analoghe per un caso che riguarda un ragazzino di 14 anni, colpito alla testa con la torcia elettrica d'ordinanza, durante un arresto avvenuto nel 2017.
Nei suoi confronti i procuratori hanno chiesto 300 mesi di carcere, da scontare in concomitanza con la pena di 22 anni e mezzo per l'omicidio di Floyd.
In attesa di giudizio restano ancora gli altri tre commilitoni dell'agente, che verranno processati assieme, a febbraio 2022.