Un rapporto stilato da uno studio legale fa luce sia su chi avrebbe perpetrato gli atti, sia su chi li avrebbe occultati
MONACO DI BAVIERA - Una cultura del silenzio, della complicità e del ricatto. Sarebbe questo il modus operandi degli uomini del clero che negli anni hanno abusato di molti minori, in gran parte maschi, senza subire ritorsioni o finire negli ingranaggi della giustizia. Oggi il rapporto di uno studio legale sull'arcidiocesi di Monaco sarà pubblicato. Riporta quanto accaduto tra le sante mura dal dopoguerra al 2019. Dalle indiscrezioni, non si esclude che papa Ratzinger, oggi emerito, abbia coperto degli abusi.
Ci sono voluti dieci anni perché lo studio legale Westpfahl Spilker Wastl riuscisse a mettere insieme 60 anni di abusi. All'inizio l'indagine era finita in un nulla, poi, con il fatto che negli ultimi la popolazione tedesca ha perso sempre più fiducia nell’istituzione ecclesiastica, si è riusciti a far luce su quella che oggi viene definita una vera e propria cultura del silenzio.
E il rapporto che verrà rilasciato oggi è completo non solo dei nomi di chi avrebbe abusato, ma anche di chi è probabile che sapesse e ha tenuto nascosto. E proprio in questa ultima categoria ci sono forti sospetti, ampiamente accreditati, che figuri il nome di papa Ratzinger.
Come riporta la Zeit, solo nell'arcidiocesi di Monaco, ci sarebbero state almeno 497 vittime, il 60% delle quali sarebbero maschi tra gli 8 e i 14 anni, più di 200 sospetti abusatori e più di una dozzina di persone responsabili dell'occultamento degli abusi.
In particolare, tra i colpevoli ci sarebbero 173 sacerdoti, nove diaconi, cinque referenti pastorali e 48 persone dell'ambito scolastico. Dal 1945 al 2014, relativamente a tutta la Germania, 1'670 sacerdoti avrebbero perpetrato una qualche forma di abuso nei confronti di 3'677 minori.
Inoltre, si parla di 40 chierici che nonostante fossero stati accusati di pedofilia, siano tornati a esercitare il proprio lavoro senza problemi. Quasi la metà di questi, in 18, avevano ricevuto quella che nel documento viene definita una «condanna rilevante».
Il giurista Martin Pusch, che ha partecipato alla redazione del rapporto, ha spiegato che «c'è un interesse generale per la segretezza e che non manca il desiderio di proteggere l’istituzione della Chiesa».
Il caso Ratzinger
Nato Joseph, fatto Benedetto, è stato arcivescovo di Monaco dal 1977 al 1982. Proprio in quel periodo il prete Peter Hullerman era stato trasferito da Essen, dove era stato accusato di aver abusato di un bambino di 11 anni, a Monaco. Lì, aveva ripreso tutte le sue funzioni. Nel 1986 era stato condannato per aver molestato diversi bambini e gli venne data una pena detentiva sospesa. Papa Benedetto, nonostante lavorasse nella sua diocesi, ha negato di conoscere la storia dell'uomo.
In particolare, riporta Keystone-Ats, il Papa emerito Joseph Ratzinger viene accusato di comportamenti erronei in quattro casi, relativamente al periodo in cui era arcivescovo. Nella sua presa di posizione, Ratzinger ha affermato di non aver commesso errori di comportamento per tutti i quattro casi indicati nel rapporto e ha rilasciato una dichiarazione scritta di 82 pagine.