I tempi d'intervento del sistema sanitario britannico si sono estesi in modo preoccupante: un nuovo primato negativo.
LONDRA - Nella crisi delle ambulanze britannica, collegata a quella più ampia della sanità, viene raggiunto un nuovo primato negativo: i tempi medi di attesa per essere soccorsi il mese scorso sono stati i più lunghi mai registrati in Inghilterra.
Un dato su tutti salta agli occhi: per le chiamate classificate come categoria 2 - riguardanti emergenze fra cui infarti e ictus - l'attesa media per un'ambulanza ha superato un'ora e mezza, rispetto al target di 18 minuti previsto per questi casi.
Una situazione molto grave, causata secondo gli operatori del settore dalle carenze organizzative e strutturali del sistema sanitario pubblico (Nhs), e che avviene in un momento reso ancora più difficile dalla vasta protesta sindacale in atto e i nuovi scioperi in arrivo. L'union Gmb è pronta ad annunciare fino a sei giorni di stop per i paramedici a breve mentre è polemica nel Regno Unito per i rischi corsi dai pazienti.
Il sito della Bbc si occupa di un caso individuale, quello del 68enne Martin Clark, morto nell'East Sussex dopo aver avuto un infarto e atteso invano un'ambulanza. Il decesso è comunque avvenuto il 18 novembre scorso, prima quindi che iniziasse qualsiasi azione di sciopero nel servizio sanitario. Il governo conservatore al momento non è riuscito a concludere nessun accordo coi sindacati del settore pubblico dopo aver avviato un tavolo negoziale le agitazioni continuano a ritmo serrato.
La sezione centrale della Elizabeth Line, tra Abbey Wood e la stazione londinese di Paddington, è oggi chiusa per sciopero per la prima volta dall'apertura dello scorso anno, mentre 100 mila funzionari pubblici rappresentati dalla sigla Pcs hanno annunciato una mobilitazione per il primo febbraio.