La notizia viene diffusa in queste ore da diversi media internazionali. Indulto per celebrare l'anniversario della rivoluzione del 1979
TEHERAN - La notizia che il mondo aspettava relativamente almeno a un allentamento della repressione iraniana è arrivata: il leader supremo dell'Iran, l'Ayatollah Ali Khamenei, ha graziato «decine di migliaia» di prigionieri, compresi i molti arrestati nelle recenti proteste che hanno reso incandescente e drammatica la vita del Paese negli ultimi quattro mesi. La misura è stata presa per commemorare la rivoluzione islamica del 1979.
Chi sarà graziato - A riferirlo sono numerosi media internazionali che citano la tv di Stato iraniana. «I prigionieri che non sono accusati di spionaggio per conto di agenzie straniere, contatti diretti con agenti stranieri, omicidio, distruzione e incendio doloso di proprietà appartenenti allo Stato saranno graziati», affermano i media iraniani.
Secondo Human Rights Activists News Agency, sarebbero più di 20mila le persone fermate solo in relazione alle rivolte.
Accolto dunque l'appello del capo della Magistratura - La Guida suprema dell'Iran ha quindi accolto l'appello del capo della Magistratura che, in una lettera, chiedeva la grazia per decine di migliaia di detenuti. «Durante le recenti rivolte alcuni giovani hanno intrapreso azioni scorrette dopo la propaganda dei nemici - ha scritto Gholamhossein Ejei in una lettera all'Ayatollah Khamenei - e ora che i complotti dei nemici stranieri e dei gruppi antirivoluzionari sono stati rivelati, sono pentiti e chiedono perdono».
"Dichiarazione di rimorso" - In ultimo, si apprende dal sito dell'autorità giudiziaria, che i detenuti arrestati a causa delle proteste, potranno essere rilasciati solo se firmeranno una "dichiarazione di rimorso".