Il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez replica duramente alle accuse di Washington: «Dichiarazioni prive di fondamento»
L'AVANA - Il ministro degli esteri cubano Bruno Rodríguez ha definito «una falsità» le accuse rivolte a Cuba dagli Stati Uniti, e rilanciate ieri dal segretario di Stato Antony Blinken, della presenza di una base di spionaggio della Cina.
In un messaggio diffuso via Twitter, il capo della diplomazia cubana ha sottolineato che la posizione del suo paese su questo tema «è chiara e categorica: quelle dichiarazioni sono prive di fondamento». Il loro obiettivo, ha aggiunto, «è quello di servire come pretesto per mantenere l'embargo economico contro Cuba e le misure di massima pressione che lo hanno rafforzato negli ultimi anni».
«Cuba - ha aggiunto Rodríguez - non costituisce una minaccia per gli Stati Uniti né per nessun altro paese» mentre Washington «applica una politica che quotidianamente minaccia e castiga la popolazione cubana nel suo insieme».
Le accuse all'Avana di voler ospitare una base spionistica della Cina sono state formulate dal «Wall Street Journal» che ha citato «funzionari americani», mentre altri funzionari anonimi statunitensi hanno indicato che «la base esiste già dal 2019».
Ieri a Washington, durante una conferenza stampa con il ministro degli esteri italiano Antonio Tajani, Blinken ha sostenuto che l'amministrazione Biden ha una strategia per contrastare lo spionaggio cinese da una base a Cuba e in altri paesi, osservando che la strategia sta dando buoni risultati.