L'amnistia ha interessato l'ex leader birmana e altri 7000 prigionieri
YANGON - La leader birmana Aung San Suu Kyi è stata graziata: lo riportano i media statali. La grazia parziale concessale riduce la sua pena detentiva di 6 anni: lo ha reso noto il portavoce della giunta militare birmana, Zaw Min Tun.
Ha poi dichiarato ai giornalisti che la riduzione della pena nei confronti di Aung San Suu Kyi riguarda solo cinque dei 19 procedimenti penali a carico dell'icona della democrazia: quindi, con la riduzione di 6 anni della pena di 33 anni a cui era stata condannata, la 78enne premio Nobel dovrà scontare un totale di 27 anni di carcere.
Aung San Suu Kyi, in carcere da quando è stata estromessa con un colpo di Stato militare nel 2021, è stata graziata nell'ambito di un'amnistia della giunta di oltre 7.000 prigionieri in occasione della Quaresima buddista, hanno riportato media statali birmani. «Il presidente del Consiglio di Amministrazione dello Stato perdona Daw Aung San Suu Kyi, condannata dai tribunali competenti».
La leader birmana era stata condannata a una pena detentiva per una serie di accuse tra cui corruzione, possesso di walkie-talkie illegali e mancato rispetto delle restrizioni anti Covid.