I primati avrebbero sofferto di forti complicazioni nel decorso post-operatorio. Alcuni sarebbero arrivate a strapparsi il chip dalla testa
NEW YORK - Da pochi giorni è possibile candidarsi per partecipare al primo trial clinico eseguito sugli esseri umani da Neuralink, il cui scopo è impiantare nel cervello un apparecchio che dovrebbe permettere di eseguire delle azioni con il pensiero su dei dispositivi elettronici.
Per la startup di Elon Musk potrebbero però essere in vista nuovi problemi. Questo in quanto a pochissime ore dall'annuncio della prossima fase di test, gli alti funzionati della Securities and exchange Commission (Sec) hanno ricevuto una serie di lettere da parte dell’organizzazione no-profit che si oppone alla sperimentazione sugli animali Physicians Committee for Responsible Medicine. Il gruppo di medici ha denunciato, stando a un'inchiesta di Wired, che nel corso degli anni - Neuralink è stata fondata tra il 2016 e il 2017 - almeno dodici scimmie hanno perso la vita a causa di complicazioni sopraggiunte dopo che nel loro cervello era stata impiantata un'interfaccia neuronale wireless (Bci).
Le lettere, accompagnate da vari documenti, tra cui analisi veterinarie, parlano della storia clinica di alcune di queste scimmie. C'è ad esempio il caso del primate chiamato "Animale 20", morto nel 2019. L'intervento al suo cervello era avvenuto nel mese di dicembre, ma già durante la notte successiva la sua ferita aveva cominciato a sanguinare e a prudere in maniera incontrollata, fino a che, grattandosi, la scimmia non ha spostato il dispositivo e staccato un conduttore. Riaperta, i chirurghi hanno condotto una nuova operazione, ma le infezioni fungine e batteriche avevano già conquistato la totalità dei tessuti causando un danno che i medici non erano riusciti a riparare.
Di storie come questo primate ce ne sono - appunto - diverse. Andando al sodo: ciò che il comitato denuncia in particolare è il fatto che le sperimentazioni sono state condotte in maniera esplorativa - quindi senza alcuna certezza scientifica che l'esperimento sarebbe riuscito - e su esemplari giovani e in salute, al contrario di quanto affermato da Musk in diverse occasioni. Proprio alcuni giorni fa, ad esempio, ha scritto su X in risposta a un utente che «nessuna scimmia è morta a causa dell'impianto di Neuralink. Per testare i primi dispositivi, e quindi per ridurre al minimo il rischio per le scimmie sane, abbiamo scelto solo esemplari in fase terminale e quindi già prossimi alla morte».
Neuralink è già al centro di due indagini. Nella prima, annunciata nel dicembre dello scorso anno, la startup è sospettata di aver condotto alla morte almeno 1'500 animali in quanto i ricercatori erano esposti a uno stress eccessivo. Un'altra è stata invece avviata nel febbraio di quest'anno dal Dipartimento federale dei trasporti in quanto Neuralink avrebbe trasportato agenti patogeni resistenti agli antibiotici non rispettando i parametri di sicurezza.