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ISRAELEQuel (possibile) mandato d'arresto che preoccupa Netanyahu

30.04.24 - 06:30
Quali conseguenze potrebbe avere per Israele un mandato della Corte penale internazionale? Facciamo il punto
keystone-sda.ch / STF (Leo Correa)
Fonte red
Quel (possibile) mandato d'arresto che preoccupa Netanyahu
Quali conseguenze potrebbe avere per Israele un mandato della Corte penale internazionale? Facciamo il punto

L'AJA / TEL AVIV - Poco più di un anno fa era toccato a Vladimir Putin. E ora, la Corte penale internazionale potrebbe spiccare un mandato d'arresto nei confronti del premier israeliano Benjamin Netanyahu, segnalato in queste ore dalla stampa del Paese ebraico come «sotto un insolito stress» e alle prese con un pressing «senza sosta» su Washington per evitare che questo accada. A differenza dello zar - che aveva accolto la richiesta facendo spallucce -, il timore di Netanyahu è quindi concreto.

L'accusa, anche in questo caso, sarebbe quella di crimini di guerra in relazione a quanto accaduto a Gaza dopo gli attacchi dell'ottobre dell'anno scorso. Ma quali sarebbero, nell'eventualità, le possibili ripercussioni per Israele? In primis va considerato il fatto che il premier non sarebbe probabilmente il solo destinatario di tale mandato, che potrebbe anzi essere esteso anche al ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, e ai vertici delle Forze di difesa israeliane. Ed è una prospettiva che, ancor prima di entrare nel merito delle ripercussioni concrete, andrebbe a deteriorare ulteriormente lo status internazionale di Israele, già intaccato da mesi di "rimproveri".

Nel concreto, la questione è diversa. L'azione della Corte penale internazionale - da non confondere con la Corte internazionale di giustizia, che ha anch'essa la propria sede presso L'Aja, nei Paesi Bassi - ha alcuni paletti che ne limitano l'azione.

Arresti complessi e ambasciate in allerta
Sul piano teorico, un mandato d'arresto dovrebbe obbligare gli stati che aderiscono alla Cpi ad arrestare il destinatario nel caso questo dovesse trovarsi entro i loro confini nazionali. Nella pratica, la Corte non possiede un suo "braccio" di polizia che può costringere i suddetti Paesi a compiere l'arresto. Una difficoltà dimostrata da storia e numeri: in oltre una ventina d'anni d'attività, la Cpi ha emesso solo cinque condanne per i suoi cosiddetti "core crimes" - tra i quali figurano crimini di guerra, crimini contro l'umanità e genocidio - e mai contro alti funzionari.

A contribuire ai timori di Israele in queste ore c'è anche la possibile ondata di antisemitismo che una tale decisione della Cpi potrebbe generare. Motivo per cui il ministro degli Esteri, Israel Katz, avrebbe già avvisato le missioni diplomatiche israeliane in tutto il mondo di tenersi pronte.

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