Il 45enne era un responsabile per la qualità e aveva denunciato «problemi nella catena di produzione» del 737 Max
SEATTLE - Un ex dipendente dell'azienda statunitense Spirit Aerospace (una fornitrice di Boeing), che aveva denunciato il management del gigante dell'aviazione per «cattiva gestione», è morto dopo aver contratto un'infezione polmonare. Si tratta del secondo informatore che muore nell'arco di poco tempo.
Joshua Dean era un manager responsabile per la qualità presso Spirit Aerospace e aveva portato all'attenzione dell'Amministrazione federale dell'aviazione (la massima istanza negli Stati Uniti nel settore del trasporto aereo) la presenza di «problemi nella catena di produzione del Boeing 737 Max». In particolare, il 45enne aveva dichiarato che i meccanici di Boeing avevano erroneamente trivellato la parte posteriore dei velivoli in questione, compromettendone la sicurezza.
La denuncia aveva portato all'arresto temporaneo della catena di produzione nell'aprile del 2022 e a ritardi nel processo di consegna. Dean era dunque stato sospeso dal suo incarico, una mossa che lo stesso manager ha sempre definito come una «vendetta personale» nei suoi confronti.
Un dettaglio che colpisce è il seguente: Dean era rappresentato da Brian Knowles, lo stesso avvocato di John Barnett, un altro informatore che aveva deciso di portare di fronte al giudice il gigante dell'aviazione e che era stato trovato morto nella sua macchina a San Francisco, con una ferita apparentemente «auto-inflitta» - come aveva dichiarato la polizia - pochi giorni prima della sua apparizione in aula.
Knowles non ha voluto speculare sulle circostanze della morte di entrambi i suoi clienti. Ha tuttavia fatto sapere che «gli informatori portano alla luce i crimini e la corruzione nell'interesse della società» e che «ci vuole molto coraggio per farsi avanti».